Capello davanti alla Duma: deve restituire 23 milioni di Euro alla Russia
La Russia che tanto l’ha voluto, ricoprendolo d’oro, ora non lo ama più. Stiamo parlando di Fabio Capello, uno tra i più ricchi e costosi allenatori al mondo, uscito con le ossa rotte dal mondiale brasiliano. La sua esperienza al timone della nazionale russa sta toccando uno dei punti più bassi di sempre. Ai russi non è affatto andata giù la comparsa in Brasile, dopo tante promesse e proclami da parte del tecnico goriziano che ora rischia di comparire davanti alla Duma.
FABIO D’ORO – Certo, per i giocatori russi abituati a sopportare temperature ben al di sotto dello zero, il mondiale è stato un incubo: potremmo dire che si siano sciolti come neve al sole. Belgio a parte, quel disgraziato gruppo H era decisamente abbordabile per i ragazzi di Capello, che rivedevano una manifestazione intercontinentale dopo 12 anni di assenza.
In Russia non ci si dà pace per questo fallimento, costato carissimo non solo all’orgoglio russo ma anche e soprattutto alle casse federali. Ebbene si, non piange solo il popolo che ora non dovrà più sopportare lunghe maratone notturne davanti allo schermo per seguire la nazionale. Piangono, e aggiungiamo molto, i vertici della federcalcio russa che hanno accontentato in tutto e per tutto il tecnico di Pieris, blindandolo tra le altre cose per altri due anni.
Le cifre che vengono confermate dalla ITAR-TASS, l’agenzia di stampa russa, sono spaventose: finora Don Fabio è costato circa 23 milioni di Euro. E guai a licenziarlo o farlo arrabbiare, perché potrebbe costare più di 25 milioni di Euro un’eventuale rottura.
“MISTER, RIDACCI I SOLDI” – A Mosca la fase di disinnamoramento è già ben avviata. Non piace più quel musone di Capello, che tanto aveva fatto ricordare i grandi condottieri del passato per i suoi modi di fare piuttosto militareschi.
“Fabio Capello, ha ricevuto 23 milioni di Euro per una vergognosa figura, ora il popolo russo quei soldi li rivuole indietro, se non tutti almeno una parte”. Sono queste le parole di Oleg Pakholkov, deputato di Russia Giusta, partito di centrosinistra, che si fa portavoce della rabbia degli oltre 143 milioni di russi. Ora la palla passa a Capello, che intanto fa sapere di “avercela messa tutta”, ricordando di aver riportato la Russia in una coppa del mondo dopo un decennio.