Francia contro l’indipendenza della Catalogna, ecco perché
Francia contro l’indipendenza della Catalogna, ecco perché
Il governo spagnolo lancia l’ultimatum alla Catalogna di Carles Puigdemont prima di procedere all’applicazione dell’articolo 155 della Costituzione. Si stanno verificano numerose manifestazioni di supporto da parte degli altri Paesi europei a Madrid e Mariano Rajoy. La crisi interna che rischia di dividere la Spagna si sta acuendo, soprattutto dopo il rilascio dell’dichiarazione di indipendenza della Catalogna. In corso nuove trattative con Madrid, da parte di Carles Puigdemont. Con questo clima di percepibile tensione i principali Paesi europei cercano di portare fuori da quello che rischia di essere un pantano la Spagna. Preoccupazioni del tutto legittime se pensiamo al processo che il separatismo catalano potrebbe innescare in tutta Europa. Un ipotetico effetto domino, pericoloso, che potrebbe attentare agli equilibri interni di molti paesi dell’Unione Europea.
La posizione della Francia
Proprio in queste ore, fa sapere attraverso una nota ufficiale il ministero degli Esteri della Francia che: “Ogni dichiarazione unilaterale di indipendenza da parte delle autorità catalane sarebbe illegale e non potrebbe in alcun caso essere riconosciuta“. La stessa diplomazia francese aggiunge: “Continuiamo ad essere preoccupati per la situazione in Catalogna. Ogni soluzione a questa crisi va trovata nel quadro costituzionale spagnolo, l’unità e la legalità costituzionale vanno rispettate e tutelate“. In aggiunta è senz’altro un atteggiamento che mostra determinazione quello francese che però guarda soprattutto in casa sua.
Cosa potrebbe accadere in Corsica, Bretagna, Nord della Catalogna se la crisi catalana si risolvesse positivamente per i catalani stessi? Quali ripercussioni si potrebbero avere sullo scacchiere europeo sul quale Macron e la sua Francia stanno puntando fortemente per diventare attori principali del vecchio continente? Per non parlare dei numerosi interessi economici, la Francia è uno dei partner commerciali principali della Catalogna, solo nel 2016 infatti sono stati oltre 17 i miliardi di euro andati in direzione della “Seneyera”. Una serie di interrogativi che fanno tremare l’Eliseo, ai quali, al momento, non possiamo rispondere completamente.
La posizione degli altri Paesi UE
Non molto diversa è l’opinione degli altri Paesi dell’Unione circa la questione catalana. La stessa Commissione UE attraverso il vicepresidente dell’esecutivo comunitario Valdis Dombrovkis afferma di: “sostenere gli sforzi per superare le divisioni e la frammentazione. Assicurare l’unità e il rispetto della Costituzione spagnola“. “Abbiamo fiducia nelle istituzioni spagnole, nel premier Rajoy con cui il presidente Juncker è in contatto costante”. Poi aggiunge “in tutte le forze politiche che stanno lavorando verso una soluzione nel quadro della costituzione spagnola”.
La portavoce di Angela Merkel, Ulrike Demmer fa sapere: “una dichiarazione di indipendenza della Catalogna sarebbe illegale e non sarebbe riconosciuta”. Tuttavia ha sottolineato che la crisi in atto è un affare interno della Spagna. Infine il premier Paolo Gentiloni afferma: “bisogna sottolineare la necessità di rispettare il quadro costituzionale e le leggi. Onde evitare escalation ingiustificate e pericolose la soluzione deve essere ricercata nel quadro della Costituzione spagnola”.