Rosatellum bis: oggi la legge elettorale passa al Senato
Rosatellum bis: oggi la legge elettorale passa al Senato
Il Rosatellum bis, la nuova legge elettorale che la settimana scorsa ha ottenuto il sì da parte dell’aula di Montecitorio, si avvia ora all’esame di Palazzo Madama. Il testo giungerà infatti proprio oggi pomeriggio in commissione Affari costituzionali del Senato, dove poi inizierà la discussione con le eventuali proposte di emendamenti.
I tempi però stringono, sia per la maggioranza che ha fretta di veder approvata la legge, sia perché la sessione di Bilancio bloccherà gli altri lavori parlamentari. Poi ci saranno le elezioni in Sicilia. Tali ragioni sembrerebbero perciò riproporre al Governo l’opzione del voto di fiducia, il quale potrebbe esser nuovamente richiesto per accelerare l’approvazione del Rosatellum.
Le forze politiche a sostegno della legge hanno già chiesto alla Conferenza dei capigruppo di calendarizzare l’aula per la votazione sul testo martedì 24 ottobre.
Rosatellum bis, critiche dalle opposizioni
La possibilità che anche a Palazzo Madama si ricorra al voto di fiducia per accelerare i tempi dell’approvazione ha fatto già alzare la voce alle opposizioni. Primi fra tutti i 5stelle, con Di Maio che ha promesso che il movimento farà “di tutto per fermare la legge elettorale”; compreso interpellare il presidente del Senato Pietro Grasso.
Anche Mdp e Sinistra italiana sono dello stesso avviso e scongiurano la prospettiva del voto di fiducia. Maria Cecilia Guerra, capogruppo Mdp – Articolo 1, ha parlato di “senatori sotto ricatto”; “il Senato viene messo nell’impossibilità oggettiva di discutere e confrontarsi sulla legge parlamentare per eccellenza, quella attraverso cui si eleggono i rappresentanti della gente e quella attraverso cui si elegge anche il Governo, una legge fondamentale”, ha dichiarato la Guerra. La capogruppo, commentando l’ipotesi della fiducia, l’ha infine definita “una gravissima violenza istituzionale, probabilmente anche costituzionale”.
Rosatellum bis, i numeri in Senato
Se Pd, Ap, Fi, Lega e Ala-Sc riusciranno a far uscire il testo dalla commissione senza modifiche, l’approvazione potrà avvenire entro fine mese. D’altronde la maggioranza non dovrebbe aver problemi di numeri, almeno in commissione. Per il successivo voto in Aula – sul quale probabilmente verranno posti tre voti di fiducia sui primi tre articoli come alla Camera – l’importante sarà avere il numero legale.