Forza Italia Veneto: “Valutare possibilità di uscire dal Ppe”
“Se queste sono le premesse, allora chiediamo a Forza Italia di prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di uscire dal Ppe. Non possiamo rimanere in un raggruppamento che non vuole la crescita e che predica il rigore fine a se stesso. È contro il nostro Dna”. A dirlo è l’assessore regionale Massimo Giorgetti con il capogruppo di Forza Italia per il Veneto Dario Bond e il suo vice Piergiorgio Cortelazzo all’indomani del discorso di apertura del semestre europeo a guida italiana che ha registrato lo scontro tra il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi e il capogruppo del Ppe al Parlamento europeo Manfred Weber, strenuo sostenitore della linea del rigore. Nelle prossime ore i consiglieri di Forza Italia per il Veneto contatteranno gli europarlamentari eletti nella circoscrizione Nordest e i vertici regionali e nazionali del partito per illustrare loro le ragioni della proposta. “Non possiamo far finta di nulla appoggiando una linea filo-tedesca. Ricordiamo che gli argomenti utilizzati ieri dal premier Renzi, nel suo discorso di apertura del semestre italiano alla guida dell’Ue, sono gli stessi portati da Berlusconi nel 2003 e che gli sono valsi una congiura internazionale culminata con l’esplosione a orologeria dello spread”, afferma Giorgetti.
“Il capogruppo del Ppe Manfred Weber è stato categorico nel ribadire la linea del rigore, quella stessa linea che sta condannando l’Italia a una stagnazione senza precedenti. Gli europarlamentari di Forza Italia non possono tollerare un minuto in più di rimanere in un gruppo che non vuole fare gli interessi del nostro Paese”, rimarca l’assessore regionale. Gli fa eco il capogruppo Bond: “Non è questione di destra né di sinistra ma di buonsenso, l’austerity ci sta stritolando e dobbiamo uscirne, cominciando, per esempio, dall’allentamento del patto di stabilità e dal superamento del famigerato tetto del 3 per cento – prosegue Bond – In Europa prima che moderati popolari siamo per il lavoro e la ripresa dell’economia”. “L’Italia ha bisogno di nuovi investimenti, di linfa vitale per permettere al suo tessuto produttivo di ripartire. Chi ci equipara alla Grecia o alla stessa Spagna dimostra soltanto di non conoscere le potenzialità di questo Paese, la sua ricchezza che non è seconda alla Germania. Chi vuole approfittare del nostro stato di debolezza non può avere il nostro sostegno”, conclude Bond.