Corea del Nord, ultime notizie: Cia teme guerra nucleare, Kim cerca alleanze
Corea del Nord, ultime notizie: Cia teme guerra nucleare, Kim cerca alleanze
La Corea non metterà mai il proprio programma nucleare al centro di una trattativa. Lo sviluppo delle armi atomiche, in pratica, “non è negoziabile”. A ribadirlo ancora una volta il responsabile per gli affari nordamericani di Pyongyang Choe Son-hui. Gli Usa “dovranno essere pronti a convivere con un’altra potenza nucleare” ha detto l’alto funzionario del ministero degli Esteri. Questo è l’unico modo “per garantire una pace duratura nella penisola coreana” ha aggiunto intervenendo a una conferenza in Russia.
Solo ieri il direttore della Cia Mike Pompeo avvertiva la Casa Bianca: nel giro di pochi mesi la Corea disporrà della tecnologia necessaria per colpire la terraferma americana. In realtà, il regime di Kim Jong-un afferma di essere già in grado di farlo.
Choe Son-hui ha ribadito anche che il programma nucleare è una “questione di vita o di morte” per il proprio paese. L’ultima escalation delle tensione con gli Usa “aumenta la nostra convinzione”. In caso di attacco “risponderemo al fuoco col fuoco” ha poi concluso.
Corea del Nord, ultime notizie: Cia teme guerra nucleare, Kim cerca alleanze
D’altra parte, al di là della retorica bellicosa, il funzionario nordcoreano ha lasciato intendere che l’obiettivo del regime non è tanto attaccare quanto trovare un “equilibrio” con gli Usa. Insomma, avere l’atomica per mantenere lo status quo che gli Stati Uniti sembrano minacciare. Tale lettura si pone in netto contrasto con quella di Washington che ritiene il programma nucleare di Pyongyang un fattore destabilizzante non solo a livello regionale. Si incuneano tra i due litiganti Russia e Cina. Dato il loro respiro da super-potenza non possono che lavorare di concerto alla comunità internazionale. Tuttavia, il loro interesse si sovrappone a quello del regime di Kim Jong-un. Per questo, stanno indicando la strada della de-escalation: non isolare i nordcoreani, smussando le pretese americane.