Juncker: “Il commissario economico Ue sarà un socialista”
Prende forma la composizione della futura Commissione Europea che a breve sarà guidata dal popolare Jean Claude Juncker: è proprio il politico lussemburghese ad affermare che il titolare degli Affari Economici e Monetari in Commissione sarà un socialista.
L’ex Primo Ministro del Lussemburgo ha parlato di fronte al gruppo S&D (Alleanza dei Socialisti e Democratici) ed ha confermato questa vera e propria variazione di programma. Infatti si era previsto un ruolo forte per alcuni membri del Pse, non raggiungendo, il Partito Popolare, da solo la maggioranza necessaria per far succeder Juncker a Barroso, ma non all’economia (dove sembrava più quotato, inizialmente, il rigido finlandese Jyrki Katainen).
Alessandra Moretti, eurodeputata Pd, conferma l’indiscrezione al margine dell’audizione: “Juncker annuncia un Commissario agli Affari economici socialista e smentisce così gli attacchi della Bundesbank e del capogruppo del Ppe all’Italia e al programma di riforme che il nostro governo vuole avviare anche in Europa: Italia batte Germania 1 a 0”. L’ex deputata vicentina continua: “Juncker è stato molto chiaro: ha assicurato che la Commissione si impegnerà per garantire più flessibilità sul trattato di stabilità, una politica migratoria comune, un’iniziativa sul salario minimo e una forte azione contro i paradisi fiscali. Anche in questa occasione abbiamo dimostrato che l’Italia a guida PD è un grande Paese capace di negoziare con serietà e fermezza per il proprio futuro e per la crescita collettiva dell’Europa”. Crescita, insomma. Quella che Renzi, da una settimana Presidente del Consiglio Europeo, auspica ed augura per il vecchio continente.
Ed è Junker in persona a parlare di attenuazione della rigidità che aveva caratterizzato l’Ue negli ultimi anni: meno spazio al Fondo Monetario Internazionale ed allentamento della dirigenza ‘Troika’ (Ue-Bce-Fmi): “va superata, ripensata”, sostiene la prossima guida della Commissione Europea, che chiude sul patto di stabilità interno: “non sono un feticista dei numeri, ma sono legato alla realtà – concludendo come – il Patto di Stabilità non vada modificato, ma applicato con sensibilità”.
Daniele Errera