La resa dei conti nelle fila del M5S
Dalle stelle alle stalle. Potrebbe essere questa la descrizione della parabola del M5S. Almeno apparentemente. Almeno secondo le indiscrezioni di alcuni interni al gruppo parlamentare pentastellato.
E’ tutto cominciato due mesi fa: da #vinciamonoi e da quel 90% e passa che Grillo sosteneva fosse il suo consenso. Poi la sconfitta elettorale maldigerita (per dirlo simpaticamente) e quindi una difficilissima evoluzione sul piano del dialogo: dal M5S che mandava all’aria l’incontro in streaming con Renzi e Delrio al Movimento che chiede (ed ottiene) un primo incontro su riforme (specialmente quella elettorale e del Senato). Infine ieri, lunedì 7 luglio. Salta il secondo incontro M5S-Pd. E se da una parte si è compatti nell’attaccare Renzi ed il Partito Democratico per non aver fatto fede alla propria parola, dall’altra il M5S è parso diviso all’interno. E’ sempre la questione della democrazia interna il concetto su cui si ruota, a cui si aggiunge la gestione verticistica dell’organizzazione e la linea politica da seguire. Solo pochi giorni fa Grillo aveva (nuovamente) affermato come i suoi non dovessero partecipare a trasmissioni televisive. Nonostante questo Di Maio, proprio ieri, è stato ospite di Mentana su La7.
Quindi stasera, ore 19:00, sembra prefigurarsi l’ora ‘x’ per la resa dei conti: l’assemblea dei deputati 5 Stelle. E sebbene i punti all’ordine del giorno siano le unioni civili, i prossimi provvedimenti a Montecitorio, la proposta di legge Equitalia, la proposta di legge sull’agricoltura sociale ed il decreto Madia (Pubblica Amministrazione), il vero cuore dell’incontro sarà la tenuta o meno del gruppo. Sembra che molti ‘dissidenti’ siano disposti a lasciare ed uno di loro, intervistato anonimamente ad Adnkronos, afferma come: “ormai sia tutto surreale, senza senso. E noi non abbiamo voce”. E’ il dialogo coi democratici il nodo della questione: continuarlo o chiudere? Stasera ne sapremo di più.
Dal lato Pd, invece, l’eurodeputata Alessandra Moretti vede forti tensioni in casa M5S: “Di Maio ha rottamato Grillo?”, si chiede la dem. Che aggiunge: “forse è presto per dirlo, però quello che è accaduto ieri all’interno del M5S è un importante momento di passaggio: è prevalsa – sostiene Moretti – la linea del dialogo e Grillo è stato messo in minoranza dall’ala dialogante del Movimento, a dimostrazione del fatto che la serietà degli intenti viene fuori con la chiarezza delle posizioni, proprio quello che aveva richiesto il Pd”. L’ex deputata di Vicenza conclude chiedendo e volendo “un confronto vero e produttivo che non porti ad ulteriori perdite di tempo. Sarebbe stato sbagliato alzarsi dal tavolo delle riforme: è chiaro che chi oggi resta a quel tavolo si intesta il percorso di cambiamento di una vera e propria legislatura costituente. Non è più tempo di giocare a nascondino sulla pelle del Paese”.
Daniele Errera