Emilia Romagna, Macaluso “Errani onesto” mentre sul dopo Errani Bonaccini è freddo sulle primarie
Continua il dibattito dopo le dimissioni da presidente della regione Emilia Romagna di Vasco Errani condannato in secondo grado a un anno per falso ideologico nel processo Terremerse.
Il Pd ha chiesto ad Errani di ritirare le dimissioni ma Errani è irremovibile. Interviene sul caso Emanuele Macaluso, storico ed ex dirigente del Pci: “Conosco Errani, è uno di vecchia scuola, uno onesto, per bene, non toccherebbe mai un euro non suo”, e anche “le sue dimissioni sono state una reazione giusta. Subisce una sentenza che considera ingiusta, sbagliata e, con tutto il rispetto per la magistratura, compie un gesto di onestà politica, non vuole coinvolgere la Regione, il Pd, la politica”. Per Macaluso “sbagliano quanti lo invitano a ritirare le dimissioni, Errani si dimette perché ha un alto senso della politica, dovrebbero rispettarlo”.
Presidenza Emilia Romagna, Bonaccini perplesso sulle primarie – Tra i nomi che circolano per il dopo Errani c’è anche il suo, quello di Stefano Bonaccini. “Speravo che il presidente Errani potesse concludere la sua terza legislatura alla scadenza naturale. Ma se nonostante i nostri inviti confermasse le dimissioni, a questo punto si chiude un ciclo…non dovremo lasciare la regione senza guida per troppi mesi”. Lo dice Stefano Bonaccini, segretario regionale Pd, dato come uno dei possibili candidati alla guida dell’ Emilia-Romagna, intervistato oggi da diversi quotidiani. “Adesso – secondo Bonaccini – tocca ad una nuova classe dirigente assumere la guida dell’ Emilia-Romagna e aprire un nuovo percorso”. Per il dopo Errani, sulla scelta tra primarie o candidato unico, al Corriere della Sera dice: “L’importante è decidere in maniera unitaria”. Ma poi aggiunge che “le primarie sono uno strumento utile, ma non sempre risolvono i problemi politici. Se si raggiungono convergenze su un nome…”. Sul paragone con Orsoni, scaricato subito dal partito, Bonaccini nota: “Casi diversi: a Venezia è stato chiesto il patteggiamento…”. “Il Pd deve essere garantista. Poi – spiega a Repubblica – le diverse situazioni vanno valutate una a una”, “la condanna di Vasco è parsa una cosa impossibile”. Brutto colpo per l’immagine del partito? “Credo – dice a La Stampa – che i cittadini sappiano valutare da soli quello che è successo, dopodiche queste situazioni vanno sempre affrontate a schiena dritta e con grande determinazione”.