Via libera alla riforma del Senato, Renzi: “Stiamo davvero cambiando l’Italia”

Pubblicato il 10 Luglio 2014 alle 19:29 Autore: Emanuele Vena

La riforma del Senato è “straordinariamente importante per la vita del paese. Non stiamo facendo le corse: stiamo approvando gli atti in tempi regolari. E’ che dopo esserci abituati a una politica al ralenti, i primi a essere stupiti siamo noi”. Commenta soddisfatto il premier Matteo Renzi l’approvazione del ddl Boschi sul Senato in commissione Affari Costituzionali a Palazzo Madama. “Stiamo dando un grande segnale di cambiamento”, ha ribadito il presidente del Consiglio. “Anche tabù come il bicameralismo perfetto possono cadere. La vita per i cittadini sarà più facile”, ha specificato il premier. A chi lo accusa di “autoritarismo legislativo”, il presidente Renzi risponde: “Mi fa sorridere. Stiamo facendo la rivoluzione del buon senso”. Non ha paura del voto in aula il premier, forte della tempesta ormai alle spalle, che ha tenuto in stallo per tutta la giornata di ieri il testo in Commissione: “Paura del voto in Senato? No, anzi segnalo che tutte le previsioni dei gufi non si sono avverate. La stragrande maggioranza delle forze politiche sostiene questo provvedimento”, ha risposto sintetico Renzi.  “Noi stiamo davvero cambiando l’Italia”, ha ribadito Renzi rispondendo alle domande dei cronisti in conferenza stampa.

Dopo una giornata di polemiche e mancati accordi, alla fine è arrivata l’intesa. La questione relativa alla designazione dei rappresentanti di Palazzo Madama è arrivata ad un punto d’incontro, con l’ok finale da parte della Commissione Affari Costituzionali del Senato. C’è accordo totale quindi sul ddl riforme, compreso il famigerato articolo 2 che aveva sollevato polemiche. La sua riformulazione ha portato all’accordo finale.

ARTICOLO 2 – La riformulazione dell’articolo da parte dei relatori – Anna Finocchiaro (Pd) e Roberto Calderoli (Lega) – ha portato ad un chiarimento in merito alle modalità di elezione ‘indiretta’ dei senatori da parte dei consigli regionali. La nuova formulazione – che segna l’accordo tra governo, maggioranza e Forza Italia – prevede che i senatori vengano eletti dai Consigli regionali su base prettamente proporzionale, tralasciando i premi di maggioranza utilizzati per la composizione dei Consigli stessi. La scelta rappresenta quindi un favore nei confronti dei piccoli partiti, che risulterebbero invece svantaggiati includendo il criterio del premio di maggioranza. Inoltre, secondo alcuni, con la modifica si lascia più margine alla legge elettorale ordinaria che seguirà la riforma.

Senato

SODDISFAZIONE – Anna Finocchiaro esprime soddisfazione – “abbiamo lavorato per rendere il testo aderente anche alle critiche e alle obiezioni, per rappresentare al meglio la pluralità delle espressioni politiche di ogni territorio” – spiegando che il testo verrà approvato “certamente prima della pausa estiva, presumibilmente la prossima settimana”. Soddisfatto anche il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi: “Un buon testo. E’ stato rispettato l’impegno a far uscire il ddl entro oggi e di questo ringrazio la Commissione”. Giudizio positivo sul testo di riforma del Senato anche dal forzista Paolo Romani: “Poiché spesso il diavolo sta nei dettagli c’era stata qualche maliziosa interpretazione sulla prima formulazione, ora invece il testo è molto chiaro e trasparente”.

CONTRARI – Hanno espresso parere contrario M5S e Sel, mentre il senatore forzista Augusto Minzolini non ha partecipato al voto finale, in polemica con la scelta di un Senato non elettivo. La palla ora passa all’aula, a partire da lunedì prossimo.

Emanuele Vena

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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