Ucraina: Donetsk si prepara alla battaglia
È Donetsk la città dove i separatisti filorussi si sono ritirati ed è Donetsk la città dove l’esercito di Kiev sta puntando. La città nell’est dell’Ucraina si prepara ad essere teatro di quella che potrebbe essere la battaglia decisiva nello scontro tra esercito regolare e ribelli.
Kiev ha riguadagnato posizioni negli ultimi giorni. Ieri l’esercito di Kiev ha sferrato un attacco nei pressi di Karlivka, a una trentina di chilometri da Donetsk. Sono stati sparati numerosi colpi di artiglieria, ha riferito un cronista della France Presse. Fonti dell’esercito ucraino hanno informato di aver riconquistato Siversk, a est di Sloviansk. I ribelli hanno confermato di aver lasciato la città per timore di finire circondati.
I separatisti filorussi sono asserragliati a Donetsk ormai da qualche giorno, da quando hanno dovuto lasciare le loro posizioni a Sloviansk sotto l’offensiva dell’esercito Ucraino. L’agenzia Reuters riferisce che a Donetsk sono state scavate trincee e sono state tirate su barricate. I ribelli riferiscono di aver reclutato diversi uomini e di essere pronti a resistere all’attacco.
Anche ieri i separatisti hanno ribadito di non aver alcuna intenzione di lasciare la città, dove dicono di aver fatto convergere il 90 per cento delle truppe precedentemente schierate a Sloviansk. Alexander Borodai, leader dell’auto-proclamata Repubblica Popolare di Donetsk, ha dichiarato: “Dove dovremmo andare? Difenderemo il territorio della Repubblica Popolare di Donetsk”.
Dall’Ucraina, il presidente Poroshenko ha detto di non voler procedere con bombardamenti e attacchi massicci per evitare di colpire la popolazione civile, ma dall’esercito fanno sapere di avere pronti dei piani militari per schiacciare i ribelli asserragliati nella città. A Donetsk, la tensione sta crescendo: la città conta quasi un milione di abitanti. La BBC ha raccontato di strade quasi deserte, negozi chiusi, gente in fuga.
E mentre nell’est dell’Ucraina si continua a combattere, i leader politici cercano di trovare una via d’uscita pacifica allo scontro. La pressione internazionale è sempre su Putin, esortato a convincere i separatisti filorussi a cessare il fuoco e a intraprendere un negoziato con Kiev.
E proprio da Kiev Poroshenko ha ribadito alla cancelliera Angela Merkel di essere pronto a un cessate il fuoco bilaterale, come detto nei giorni scorsi, a patto che sia assicurato il controllo della frontiera con la Russia.