Alitalia, Hogan (ad Etihad): “Entro fine mese chiusura trattativa e firma dell’accordo”
“Puntiamo a chiudere la trattativa entro fine mese e firmare l’accordo”. James Hogan, amministratore delegato di Etihad, commenta fiducioso la trattativa fra governo, azienda e sindacati sulla vertenza Alitalia. Al centro del tavolo, che si è concluso con un nulla di fatto dopo le due di questa notta, il numero degli esuberi, il contratto di lavoro e la riduzione dei costi della compagnia di bandiera. Il Ceo di Etihad, in queste ore nella Capitale per presentare il volo diretto Roma-Abu Dhabi non si scompone e rilancia: “Puntiamo al 49% della compagnia”. Sugli esuberi l’ad della compagnia emiratina è chiaro: “La nostra posizione sulle dimensioni dell’azienda è molto chiara. Lavoriamo per il successo nel lungo periodo”. “Alitalia deve essere rivitalizzata con nuovi prodotti e servizi”, ha continuato ribadendo che “Alitalia può diventare una delle migliori compagnie al mondo”.
Ma sul raggiungimento di una joint venture tra Alitalia e Etihad pesa, per ora, la discussionein corso al tavolo dall’esecutivo. I sindacati, con in testa la Cgil, continuano a fare ostruzionismo. “Dobbiamo decidere in che paese vogliamo stare e se applicare il diritto e la legge italiana o quello arabo”, ha dichiarato a Radio Anch’io Nino Cortorillo, segretario nazionale della Filt Cgil. “Per la gestione degli esuberi se si vuole applicare ad Alitalia un misto di normativa italiana finché conviene e principi che non appartengono dell’ordinamento del nostro paese alla Cgil non va bene”, ha precisato il numero uno di Filt Cgil. Cotorillo ha spiegato che il sindacato vuole “affrontare la crisi della compagnia” e di essere favorevole “all’ingresso nel capitale di Etihad ma non disponibile ad accettare che il tutto peso ricada sui lavoratori”. “Sin dall’inizio – spiega il dirigente nazionale delle Filt – abbiamo chiesto di avviare un percorso che tenesse i lavoratori legati all’impresa attraverso la cassa integrazione. Questo anche in ragione del fatto che Etihad ha intenzione di ricostruire la vecchia Alitalia e assegnare alla nuova un mercato che non sarà più quello fallimentare di concorrenza alle low cost ma puntando ad una maggiore qualità ed a voli intercontinentali di lungo raggio che sono oggi più redditizi. Il problema di Alitalia oggi non sono gli alti costi ma i bassissimi ricavi“, ha concluso Cortorillo.
Mentre i sindacati continuano a chiedere la prosecuzione ad oltranza delle trattative il governo, con il ministro alle Infrastrutture, Maurizio Lupi, lancia un appello: “Non dire a parole che bello il Piano di Etihad e poi nei fatti chiedere una condizione che non è possibile attuare, cioè passare dalla mobilità alla cig perché non è possibile”. Il ministro, poi, ribadisce: “Spero dicano di sì. Se dicono no ne terremo conto ma la legge vale ancora, se c’è il 50% più uno si va avanti”, avverte Lupi.
Carmela Adinolfi