Riforme, rischio ostruzionismo. Renzi: “Non ci fermano, quest’estate lavoreranno in molti”
Sono giorni cruciali per le riforme, e non passa ora in cui Matteo Renzi non lo ricordi. L’occasione, questa volta, è stata l’inaugurazione dell’Autostrada Brebemi (Brescia-Bergamo-Milano) alla quale il Presidente del Consiglio, da poco tornato dal suo viaggio in Africa, ha preso parte. “Possono rallentarci, ma non fermarci – ha dichiarato Renzi – Vorrà dire che quest’estate lavoreranno in molti. Non ci sono ostacoli che ci potranno fermare per la riforma costituzionale. Qui non molla nessuno“.
Il riferimento è ai circa 7800 emendamenti presentati al Senato sul ddl Boschi, di cui circa 6000 arrivati da Sinistra Ecologia e Libertà e 200 dal Movimento Cinque Stelle. L’esorbitante numero di emendamenti costituisce una classica strategia che le opposizioni parlamentari adottano per rallentare i tempi di approvazione di una legge a loro avversa. L’intento è quello di praticare una forma di ostruzionismo. In questo caso, a causa dell’imminente pausa estiva dei lavori parlamentari, la riforma costituzionale potrebbe slittare di qualche mese, contrariamente a quanto auspicato dalla maggioranza.
Oggi, infatti, il presidente del Senato Piero Grasso ha convocato la Giunta per il regolamento, in quanto sarebbero pervenute circa 500 di richieste di voto segreto su vari articoli del ddl Boschi. Come riporta l’Ansa, al termine della riunione di Giunta, il senatore leghista Roberto Calderoli, correlatore del disegno di legge in questione, ha dichiarato: “Se ci fossero una serie di aperture, anche concordate questa riforma si fa in una settimana. Anche perché i relatori hanno già predisposto delle proposte con le quali gli emendamenti passerebbero da 8.000 a 500“. La richiesta della maggioranza, per ora, è di limitare lo scrutinio segreto ad un numero minimo di emendamenti, in modo da poter alleggerire i tempi di approvazione.
Dopo la pubblica esortazione da parte di Napolitano (il quale ha condannato le voci di una deriva autoritarista), la maggioranza blinda le riforme, tanto che Renzi pone l’approvazione delle stesse come la condizione minima per poter proseguire la legislatura. Un “ricatto” che non è piaciuto al capogruppo alla Camera di Forza Italia, Renato Brunetta, tra i più critici rispetto al faticoso e controverso progetto di riassetto costituzionale per il quale Forza Italia e Lega si rivelano numericamente imprescindibili.
Dall’opposizione, intanto, non si placano le voci critiche. Sul blog di Beppe Grillo, il docente universitario Aldo Giannuli ha pubblicato stamane una lettera aperta al ministro Boschi, in cui esprime perplessità per il “carattere iper-maggioritario del processo di formazione del nuovo Senato” che tende a concentrare nelle mani del partito vincitore un eccessivo potere, configurando un assetto costituzionale non propriamente consono ad una democrazia liberale.