Boldrini: “I dipendenti della Camera non sanno cosa sia il mondo reale”
Anche la Camera dei Deputati viene messa in riga e comincia a fare una lunga serie di tagli, imponendo – inoltre – il tetto massimo agli stipendi delle varie mansioni. Commenta la presidentessa della Camera, Laura Boldrini: “è stato un passo importante e positivo quello di stamane”.
L’Ufficio di Presidenza della Camera (ed anche quello di Palazzo Madama) “ha approvato gli indirizzi per la contrattazione con le organizzazioni sindacali dei dipendenti sul nuovo assetto retributivo, in linea con il principio dei tetti massimi che vale per tutte le amministrazioni pubbliche”. Boldrini cerca di spiegare il perché dei tagli: l’obiettivo è quello di “rafforzare l’istituzione parlamentare, mettendola sempre più in sintonia con la realtà difficile che sta vivendo il Paese e che a tutti deve essere ben presente”. Il mondo reale è quello fuori le camere della politica, quello che ha difficoltà ad arrivare alla fine del mese, quello rappresentato dai milioni di disoccupati, dal 40% di inattivi giovanili. E’ qui che la Boldrini attacca: “spiace e rattrista che non abbiano capito (il mondo reale, ndr) quei dipendenti della Camera che stamattina hanno inteso contestare nei corridoi le decisioni che venivano prese dall’Ufficio di Presidenza. In contemporanea con la loro iniziativa – continua l’ex Alto Commissario dell’Onu per i Rifugiati –, ben altra protesta veniva dalla piazza di Montecitorio, dove anche stamattina si sono radunati i lavoratori che lamentano il mancato finanziamento della cassa integrazione in deroga. È quello il Paese reale, che non ha più reti di protezione sociale, e anche chi lavora dentro Montecitorio è chiamato a rendersene conto”.
Una vera e propria forbice sociale trai dipendenti delle Camere ed il paese reale. Laura Boldrini conclude con un auspicio: “spero vivamente che tra tutti i dipendenti – di cui apprezzo l’alta professionalità e il senso delle istituzioni – si faccia strada il senso di responsabilità e la consapevolezza che ci stiamo muovendo in modo lungimirante verso una riforma complessiva, con l’obiettivo di arrivare al ruolo unico dei dipendenti del Parlamento e ad un’amministrazione unica delle Camere. Perché questo sforzo consegua i risultati migliori è importante la collaborazione di tutti”.
Daniele Errera