Del Torchio (a.d. Alitalia): da Etihad nessun ultimatum, mentre la UILT considera non valido il referendum
Nonostante le ‘minacce’ della società emiratina (“noi lunedì ce ne andiamo”), qualora Alitalia non trovasse la quadra giusta con le parti sociali, col Governo e all’interno (soci) della stessa compagnia di via della Magliana, l’amministratore delegato della compagnia di bandiera nostrana rassicura smentendo l’avvertimento arabo.
NESSUN ULTIMATUM – “Non mi risulta ci sia un ultimatum di Etihad” è quanto affermato da Gabriele Del Torchio ai margini dell’assemblea dei soci che deve decidere sia l’entrata di Etihad in Alitalia, sia votare il bilancio (debiti per 569 milioni di euro a fronte di un aumento di capitale che sarà intorno ai 200/250 milioni). Anche alcune fonti vicine ad Abu Dhabi smentiscono le voci a proposito di un ultimatum da parte di James Hogan.
I CONTI – Nell’assemblea si è discorso anche dei conti Air France – KLM. Il colosso Parigi – Amsterdam, infatti, fu primo azionista di Alitalia col 25%. Poi, a dicembre 2013, corrispondentemente alla ricapitalizzazione della società del Bel Paese, diminuirono le azioni fino al 7%: emerge tra gli accantonamenti “una perdita di valore di 21 milioni di euro sui titoli Alitalia, quale risultato della conversione delle obbligazioni sottoscritte nel dicembre 2013 nell’ambito della ristrutturazione finanziaria di Alitalia, al fine di portare questa partecipazione al ‘fair value’ ”.
REFERENDUM – Intanto c’è spaccatura tra i sindacati a proposito dei tagli alla compagnia aerea, valutati in una trentina di milioni di costo del personale. La Uilt, tramite il segretario generale aggiunto Marco Veneziani, dichiara il mancato raggiungimento del quorum a proposito del referendum indetto sui tagli, parlando di 3.500 votanti su un totale di aventi diritto di oltre 13 mila. La Uilt, da sempre contraria alla consultazione e ai tagli, precisa: “ora dovremo fare un nuovo accordo, perché gli altri sindacati devono prendere visione che questo accordo è stato bocciato dalla stragrande maggioranza dei lavoratori”. Immediata la replica delle altre sigle sindacali aderenti: “Quorum mancato accordo valido”, è lo stringato messaggio twitter del segretario generale della Fit Cisl, Giovanni Luciano. Che aggiunge: “Circa 30% votanti in 25 ore di seggio aperto con oltre 80% di sì”, quindi “Azienda vive lavoro salvo”. Filt Cgil, Fit Cisl e Ugl confermano la linea comune: “Il referendum sull’integrativo contentente il taglio del costo del lavoro di Alitalia non ha raggiunto il quorum, ma essendo una consultazione abrogativa, l’accordo firmato è valido”.
Daniele Errera