Ucraina: l’esercito di Kiev pronto a riconquistare Donetsk
I bombardamenti stanno diventati più intensi. La stretta delle forze militari più dura. I villaggi intorno alla città sono stati riconquistati. Tante fabbriche e miniere di carbone hanno smesso di lavorare. Nell’est dell’Ucraina, l’esercito di Kiev è pronto a sferrare l’attacco finale a Donetsk, roccaforte dei ribelli filorussi.
La CNN ha raccontato che già da sabato è sensibilmente aumentata la presenza di carri armati, mezzi di artiglieria e truppe dell’esercito ucraino a sud di Donetsk. Le forze di Kiev stanno provando a chiudere gli accessi alla città, per impedire ai ribelli di ricevere armi e munizioni.
Migliaia di persone stanno cercando di abbandonare Donetsk. Ingorghi nelle arterie verso sud si registrano già dall’inizio del week end. Chi può ha stivato tutto il possibile in gran fretta e se ne sta andando. La maggior parte dei negozi in città sono ormai chiusi.
Secondo le Nazioni Unite, i profughi che nel corso del 2014 hanno lasciato l’Ucraina per cercare riparo in Russia sono ormai oltre 140.000. Circa 40.000 di loro hanno fatto richiesta d’asilo. Ma l’Onu non esclude che il numero possa essere molto più alto: difficile fare stime precise, considerato il caos che regna nell’est dell’Ucraina.
Photo by US Army Europe Images – CC BY 2.0
L’intelligence ucraina ha diffuso un’intercettazione nella quale a parlare sarebbe Alexander Borodai, leader dell’auto-proclamata Repubblica Popolare di Donetsk: nell’audio Borodai sosterrebbe che i separatisti possono resistere ancora un paio di settimane. Poi, senza qualcosa che rimescoli le carte, saranno costretti a capitolare.
Intorno alla città numerose miniere e industrie sono state costrette a smettere di lavorare. Molti operai sono fuggiti. Spesso manca la corrente. Aspri combattimenti si sono registrati nei pressi dei siti di estrazione del carbone, ha raccontato l’agenzia Reuters. L’esercito ucraino sta cercando di riconquistare il cuore economico della regione del Donbass.
Dopo aver perso la Crimea, Kiev non può permettersi di rimanere a lungo senza l’industria pesante dell’est del paese. Già una settimana fa il governo di Kiev aveva ammesso che senza una soluzione rapida nella guerra che si combatte nell’est, l’economia dell’Ucraina rischia il collasso. Ora ci sono i costi collegati alle operazioni militari, domani ci saranno quelli per la ricostruzione. Nel frattempo, il paese è sull’orlo della bancarotta.