Matacena, Speziali accusa Scajola: “Mente, io non c’entro
Vincenzo Speziali attacca l’ex ministro Scajola. L’uomo accusato di essere stato il regista della fuga in Libano di Amedeo Matacena non ci sta e replica a muso duro: “Non so perché lo faccia, né quali interessi reali tenti di coprire. Ma una cosa è certa, Claudio Scajola mente. Quando dice che fui io a proporgli il trasferimento di Amadeo Matacena da Dubai a Beirut per fargli ottenere l’asilo politico, dice clamorosamente il falso, e sono in grado di dimostrarlo”.
Speziali non desiste e annuncia che racconterà la sua verità nel processo, a cominciare dai rapporti intercorsi con Scajola: “Io sono un imprenditore che gestisce un società di servizi che fornisce consulenza finanziaria e per la logistica a grandi imprese. Scajola mi chiese di aiutare alcuni suoi amici. Cosa che ho tentato di fare mettendo a disposizione la mia professionalità in maniera assolutamente legale e legittima”. E aggiunge: “Cercavano di entrare in rapporti finanziari con alcune banche libanesi, ed io essendo stato in diversi consigli d’amministrazione di istituti di credito ho cercato di aiutarli, non era neppure un fatto professionale, ma di amicizia”.
Infine Speziali chiarisce anche come il rapporto con Scajola non sia mai stato finalizzato ad ottenere una candidatura in Parlamento: “E’ vero che amo la politica, che l’ho sempre fatta e che è una mia passione. Sono un uomo di centrodestra da sempre. Non è vero che chiesi aiuto a lui per una candidatura. D’altra parte Scajola era uno che non era riuscito a pensare a se stesso, come avrebbe potuto aiutare me? Per quanto mi riguarda poi sono in contatto con tutta l’area democristiana del Pdl e di FI, Clemente Mastella è stato mio testimone di nozze e Pino Galati è un caro amico. Insomma volendo avrei potuto trovare sponsor più forti. Invece fu lui a chiedermi aiuto per la campagna elettorale delle Europee, anche se io immaginavo, e glielo dissi, che non lo avrebbero candidato. Tutta questa storia è strana, strana davvero…”.
La versione di Scajola – Interrogato dalla procura di Reggio Calabria, Scajola aveva dichiarato che l’idea di favorire la latitanza di Matacena a Beirut era stata di Speziali, con l’intento di far ottenere l’asilo politico all’ex parlamentare di Forza Italia condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa.