Venezuela, peggiorano i rapporti con Washington
I rapporti fra Stati Uniti e Venezuela hanno preso un’altra svolta negativa dalla scorsa settimana, quando l’ex capo dell’intelligence militare venezuelana (Dirección de Inteligencia Militar), il generale Hugo Armando Carvajal Barrios, è stato rilasciato da Aruba e accolto come eroe in Venezuela. Dopo essere stato nominato come console presso l’isola caraibica lo scorso gennaio, il generale era stato arrestato dalle autorità poiché accusato di traffico di droga.
Dopo le pressioni militari del Venezuela, il governo di Amsterdam (Aruba è una nazione costitutiva del Regno dei Paesi Bassi, N.d.R.) ha permesso che fosse rilasciato poiché il suo arresto costituiva una violazione della sua immunità diplomatica.
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Le autorità statunitensi hanno espresso il proprio disappunto, dichiarandosi “profondamente deluse” del rilascio del generale venezuelano, accusato di proteggere le spedizioni di droga delle FARC-EP (Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia – Ejército del Pueblo) provenienti dalla Colombia. Di conseguenza, mercoledì la portavoce dell’U.S. Department of State, Marie Harf, ha dichiarato che gli Stati Uniti imporranno delle restrizioni di viaggio su un certo numero di funzionari del Venezuela. Non specificando quanti sarebbero, Harf ha ammesso che coloro “che sono stati responsabili o complici di violazioni dei diritti umani” non saranno i “benvenuti” negli Stati Uniti.
Harf ha aggiunto che tali restrizioni sono in risposta “alle detenzioni arbitrarie e all’eccessivo uso della forza” da parte degli stessi funzionari venezuelani per contrastare le numerose proteste antigovernative degli ultimi mesi.
Durante le proteste, si sono registrati migliaia di feriti e almeno 43 morti, mentre altre migliaia di manifestanti sono state arrestati. Sebbene ormai tali proteste si siano gradualmente ridotte da marzo in poi, in Venezuela persiste ancora un elevato livello di tensione. Nel frattempo, il Presidente venezuelano, Nicolás Maduro, continua ad accusare l’opposizione di tentare un colpo di Stato contro il suo governo, grazie anche al supporto degli Stati Uniti.
Immagine in evidenza: photo by Andreas Lehner – CC BY 2.0