La Confcommercio smonta il bonus 80 euro: “Effetto invisibile sui consumi”

Pubblicato il 5 Agosto 2014 alle 12:49 Autore: Emanuele Vena

Il bonus 80 euro? Nessun effetto sui consumi. E’ questo il drastico resoconto presentato da Confcommercio a proposito dell’effetto del bonus Irpef concesso dal governo Renzi come azione di stimolo per i consumi. I quali risultano drammaticamente fermi.

CONSUMI AL PALO – Secondo Confcommercio l’effetto del bonus 80 euro “è quasi invisibile”. E i dati snocciolati sembrano confermarlo: le vendite al dettaglio a giugno sono cresciute dello 0.1% rispetto al mese precedente e dello 0.4% rispetto a un anno fa. Dati ancora una volta inferiori rispetto alla media europea, certificata dall’Eurostat al +0.4 su base mensile e addirittura +2.4 rispetto a giugno 2013.

QUADRO ECONOMICO PREOCCUPANTE – Duro il giudizio della Confcommercio a proposito del bonus 80 euro: “E’ troppo poco rispetto alle attese, sono segnali positivi, ma straordinariamente deboli e insufficienti per affermare che la domanda delle famiglie sia giunta ad un incoraggiante punto di svolta”. Ciò delinea il permanere di “un quadro economico privo di una precisa direzione di marcia, situazione che dopo un lungo ed eccezionale periodo recessivo non può non preoccupare molto”. Come conferma arriva anche il peggioramento registrato a luglio dal clima di fiducia delle famiglie, che è “il secondo consecutivo, sintomo del permanere di uno stato di disagio caratterizzato dalla dominanza dell’incertezza per il futuro rispetto agli effetti reali di un maggior reddito disponibile”.

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IL DETTAGLIO – Entrando nel dettaglio delle cifre proposte da Confcommercio, cresce dell’1% la domanda di servizi, a differenza della spesa per i beni che la cui variazione risulta pressoché nulla rispetto a 12 mesi fa. Variazioni positive rispetto a giugno 2013 invece sulla spesa reale in beni e servizi per le comunicazioni (+3,8%) e per gli alberghi, pasti e consumazioni fuori casa (+1,1%). Contenuta invece la crescita per i beni e servizi per la persona (+0,8%) e per gli alimentari, bevande e tabacchi (+0,5%). In controtendenza invece i beni e servizi per la mobilità (-1,1%), l’abbigliamento e le calzature (-1,1%) e i beni e servizi per la casa (-0,8%).

EUROZONA IN CONTROTENDENZA – La conferma dello scarso impatto del bonus 80 euro arriva anche dalle cifre dell’Eurozona. Oltre alla cifra sui consumi, è in crescita anche il commercio al dettaglio sia nella zona euro (+0,4%) che nella Ue-28 (+0,3%), che su base annuale diventa rispettivamente un +2,4% e +2,5%. Salgono le vendite di alimentari e tabacco (+0,5% nella zona euro e nella Ue-28), mentre sono in calo quelle di auto (-0,1%).

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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