Violenza negli stadi, le novità contenute nel dl Alfano
Il ministro degli Interni Angelino Alfano ha licenziato il decreto che prevede norme e pene più severe per i tifosi violenti. A tre settimane dal calcio d’inizio della Serie A, il leader del Nuovo centrodestra ha presentato al Cdm le nuove misure per punire i colpevoli di episodi di violenza, nel ricordo di Ciro Esposito, il tifoso partonopeo colpito a morte nella Capitale proprio tre mesi fa. Ecco le principali novità contenute nel provvedimento.
INASPRITO IL DASPO – Secondo quanto ha riportato l’agenzia Adnkronos, Alfano ha deciso di apportare un inasprimento del Daspo (il divieto di accedere alle manifestazioni sportive) per i recidivi da un minimo di 5 anni a un massimo di 8, inclusa la sorveglianza speciale, riservata ai mafiosi e ai terroristi; chi, invece, ha violato le regole di utilizzazione dell’impianto sportivo verrà punito con il divieto da 1 a 3 anni; infine, saranno passibili di Daspo anche i ‘capi branco’ ultras, protagonisti di pestaggi organizzati o spedizioni punitive, e i denunciati per delitti contro l’ordine e l’incolumità pubblica.
ARRESTO PER ODIO RAZZIALE E INTERCETTAZIONI PER FRODE SPORTIVA – Ma il decreto consegna due misure fondamentali agli inquirenti e ai magistrati: l’arresto differito per incitamento all’odio razziale e le intercettazioni in caso di frode sportiva, reato punito “con la reclusione fino a sei anni e fino a nove – recita il dl – nei casi in cui la combine alteri i risultati del concorso pronostici”. Salgono anche le pene pecuniarie. Inoltre, il responsabile del dicastero degli Interni potrà decidere di vietare le trasferte per due anni al tifo organizzato violento, che non potrà avere rapporti commerciali con le società sportive. Per finire, via libera ai permessi di adeguamento e riqualificazione degli stadi.