Notizia e smentita di voci di “dimissioni Delrio respinte tre volte da Renzi”
Voci dimissioni Delrio “respinte tre volte da Renzi” secondo l’indiscrezione giornalistica di Cesare Lanza smentite oggi dal portavoce dello stesso Graziano Delrio.
Un’estate animata per il governo guidato da Matteo Renzi. Infatti, secondo un’indiscrezione riportata da Cesare Lanza – autore televisivo dello storico programma Buona Domenica –, il premier avrebbe rifiutato per tre volte le dimissioni del braccio destro Graziano Delrio. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, renziano della prima ora nel Pd pre-rottamazione, si sarebbe sentito esautorato dal suo ruolo. D’altronde, la fama dell’ex sindaco di Firenze di ‘uomo solo al comando’ è ben nota: l’ultima parola spetta sempre a lui e la squadra di governo è priva di personalità di spicco che lo possano contrastare.
GRAZIANO DELRIO SMENTISCE VOCI DIMISSIONI – Pubblicata sempre sul blog di Cesare Lanza la smentita del sottosegretario tramite la sua portavoce: “Buonasera dottor Lanza, con riferimento alle presunte dimissioni che sarebbero state presentate dal sottosegretario Delrio al Presidente del Consiglio e da lui respinte, di cui riferisce nel suo blog, sono a smentire categoricamente quanto le è stato riferito. La mia fonte, le assicuro, è più che certa. Grazie”. (Luisa Gabbi, portavoce di Delrio).
NAPOLITANO È IL SOLO ‘CONSIGLIERE’ DI RENZI – Delrio rimane il cicerone di Renzi, una figura forte dell’esecutivo e del Partito democratico. Tuttavia, qualche settimana fa, la vicesegretaria dem Debora Serracchiani ha confermato l’esistenza di tensioni fra i due: “Non mi risultano rotture. Ma siamo una squadra che sta lavorando da molto tempo insieme, a volte possono esserci delle tensioni”. Dunque, per il momento, niente redde rationem a Palazzo Chigi, semmai uno scontro acceso sui temi economici. Questo contenzioso non sorprende, dal momento che Delrio è stato scavalcato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sui temi economici. Re Giorgio è diventato il primo consigliere di Renzi e non è un caso che, nell’ultimo incontro al Quirinale, i due abbiano pianificato la strategia per la crescita con l’assenza ingombrante del ministro Padoan e dello stesso Delrio. Adesso il sottosegretario potrebbe ambire alla poltrona vacante dell’Emilia-Romagna, in sostituzione di Vasco Errani. Così, l’ex sindaco di Reggio Emilia potrebbe tornare in ‘patria’ dopo poco più di sei mesi di governo: un ritorno al passato che potrebbe essere visto come una promozione per rimozione.
LA LITE DI RENZI CON LUCA LOTTI – Ma le liti romane tra Renzi e alcuni membri della squadra di governo non cessano. A fine luglio, il Fatto ha parlato di uno scontro tra il premier e il sottosegretario con delega all’Editoria Luca Lotti sul trasferimento di fondi al settore. Quest’ultimo avrebbe chiesto al leader democrat l’erogazione di soldi pubblici ad alcuni giornali (Unità compresa): “Tu fai delle proposte ma poi decido io a chi dare i soldi”, avrebbe risposto Renzi. L’episodio, che secondo alcuni testimoni presenti a Palazzo Chigi sarebbe sfociato in una dura lite, è accaduto nei giorni del fallimento del quotidiano di partito. La scelta del presidente del Consiglio ha lasciato di stucco Lotti: “Non do finanziamenti pubblici ai quotidiani”, smentendo, di fatto, le dichiarazioni ufficiali di solidarietà e vicinanza sul destino del giornale fondato da Antonio Gramsci. Senza contare che anche il giornale Europa, l’altra gazzetta del Nazareno, potrebbe chiudere i battenti a settembre. Ma l’agenda di Renzi, ad oggi, prevede un altro salvataggio: la credibilità del suo governo in Europa.