Presidenza Convenzione, è scontro tra Pd e Pdl

Pubblicato il 3 Maggio 2013 alle 17:48 Autore: Andrea Turco

Pochi giorni fa erano state le polemiche sull’Imu a far traballare il già pericolante governo Letta. Oggi invece a minare le basi dell’esecutivo di Pd – Pdl è la guida della Convenzione per le riforme che dovrà essere pronta entro fine maggio. Il tema del contendere è infatti la personalità che dovrà guidare questo importante organismo. Berlusconi ai suoi aveva detto di essere pronto a candidarsi.

[ad]Nel Pd però in molti hanno storto il naso a cominciare da Matteo Renzi. “Ora non esageriamo, un conto è fare un governo con il Pdl perchè non ci sono alternative, altro è dare la Convenzione a Berlusconi” ha dichiarato il sindaco di Firenze consapevole del fatto che un’eventuale nomina del Cavaliere cementificherebbe l’attuale esecutivo mandando in fumo i suoi piani politici. Sull’argomento è poi entrato duramente anche il neo viceministro all’Economia e deputato Pd, Stefano Fassina che, intervistato dal Tg3, ha affermato: “Dobbiamo trovare una figura in grado di dare garanzie a tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento e temo che il senatore Berlusconi non sia fra questi”. Tesi condivisa anche da Luciano Violante “Anche il ministro delle Riforme è del Pdl. È bene che non ci siano esponenti dello stesso partito nel governo e alla guida della Convenzione”.

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Parole a cui ha replicato Fabrizio Cicchitto: “Non condividiamo alcune osservazioni di Violante sulla Convenzione in primo luogo la Convenzione, per essere politicamente incisiva e significativa, deve essere composta in larga parte da parlamentari, altrimenti rischia di risolversi in un esercizio accademico. In secondo luogo – ha concluso l’esponente Pdl – la presidenza della Convenzione deve essere attribuita a un’autorevole personalità del centrodestra anche perché tutte le cariche di rilievo politico istituzionale sono state ricoperte da esponenti della sinistra e addirittura, per quello che riguarda la presidenza della Camera, da un esponente della formazione di sinistra”. Più duro è stato il commento del senatore Pdl Altero Matteoli. “Renzi, e non solo lui nel Pd, si agita sulla presidenza della Convenzione per le riforme e pone veti su una eventuale presidenza Berlusconi. A parte che i veti politici preconcetti sono inaccettabili su chicchessia ed in particolare lo sono sul leader del Pdl e se messi davvero in atto porterebbero dritti al voto anticipato, Renzi è candidato a diventare presidente dell’Anci in sostituzione di Delrio. Allora che facciamo – chiede Matteoli – poniamo anche noi del centrodestra il veto sul candidato Renzi?”.

L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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