Letta “L’Iva aumenterà. Ma non è colpa nostra”
L’Iva aumenterà. Dopo giorni di smentite e contro smentite è il premier Enrico Letta ospite a In Mezz’ora a sgombrare il campo da equivoci. “Non è che io o il mio governo vogliamo aumentare l’Iva. L’Iva aumenta è già stato deciso, è già nel bilancio dello Stato ed è figlio di decisioni iniziate nella prima metà del 2011. Non è stato il mio governo a deciderlo. Ora dobbiamo trovare le risorse per evitarlo o per spostarlo questo aumento sono fiducioso che troveremo una soluzione”. Parole che sicuramente non piaceranno a Berlusconi e al Pdl che sullo stop all’Iva avevano improntato parte della loro campagna elettorale. Il premier però non teme contraccolpi. “Ci saranno tante fibrillazioni. Ma attenzione perché andare avanti a diktat non conviene a nessuno”.
[ad]Letta indica poi quali saranno i prossimi obiettivi del governo. “Dobbiamo rimettere il lavoro per i giovani al centro. Questo si farà sia con un piano europeo, da approvare al consiglio Ue di fine settimana, sia con un piano nazionale italiano che approveremo mercoledi’ al consiglio dei Ministri. Sarà un piano nazionale con un’attenzione particolare per il Sud, ma che riguarderà tutta l’Italia”. Per quanto riguarda l’Imu il premier ribadisce che entro il 31 agosto ci sarà la riforma. Letta allontana un possibile default dello Stato come ventilato da alcuni giornali. “Se facciamo le cose giuste e se con prudenza si timona la nave non ci sarà alcun default”.
Il capo del governo si è poi dedicato anche alla vicenda in cui è coinvolta il ministro delle Pari opportunità Josefa Idem “Domani pomeriggio incontrerò la ministra Idem e insieme decideremo cosa fare. Voglio vedere tutte le carte, dobbiamo essere garantisti e in grado di garantire che l’opportunità e il rispetto delle regole siano un elemento chiave del nostro governo. Nessun doppio standard”. Infine una battuta sui processi di Berlusconi che secondo alcuni potrebbero minare la stabilità del governo. “Ho sempre pensato che devo lavorare come se questi temi non ci fossero, il governo rispetta l’autonomia della magistratura, noi lavoriamo per aiutare il Paese e la giustizia civile ha problemi maggiori di quella penale”.