Roma dialogo sindaco Marino-M5S, gli attivisti votano sì nonostante il niet di Grillo
Marino ha ufficialmente chiesto ai portavoce romani del MoVimento di entrare a far parte attivamente della Giunta municipale, offrendo l’assessorato alla legalità e sicurezza urbana ad una donna indicata dai grillini. Una proposta che ha allettato Marcello De Vito e compagni al punto di chiedere una consultazione, favorevole o contraria, agli iscritti Cinque Stelle. Il risultato ha raccolto il favore della maggioranza degli attivisti sconfessando il niet imposto da Grillo che aveva ricordato come “il Movimento non fa alleanze, nè palesi nè mascherate con nessuno”..
[ad]Una decisione politica che a Roma può produrre una santa alleanza tra una buona fetta del Pd e il MoVimento. D’altra parte De Vito stesso, riprendendo dal Corriere, non nega notevoli punti di incontro tra i due programmi elettorali. “Dai colloqui col sindaco è emerso che le nostre visioni convergono su alcune tematiche e metodi, come la scelta degli assessori attraverso il curriculum” ha spiegato il portavoce grillino.
Marino si è detto “contento della disponibilità del Movimento 5 Stelle nel valutare il mio programma. Durante la campagna elettorale erano già emersi punti di convergenza e la loro apertura è un’ulteriore conferma della discontinuità della nostra proposta rispetto alla vecchia politica”.
Un eventuale accordo Marino-M5S potrà creare un effetto importante nella vita politica nazionale, o quanto meno porne le condizioni. Se il Governo di Enrico Letta sembra, col passare dei giorni, sempre più destinato a sopravvivere – stanti anche le raffiche di sentenze attese per il leader del centrodestra Silvio Berlusconi – il Pd può crearsi una valida alternativa alle elezioni. Si tratterebbe, sul piano politico nazionale, di riprendere quei rapporti più o meno ufficiali col MoVimento – auspicati dalla linea Bersani – per verificare la possibilità di una nuova maggioranza parlamentare.
Non è certo mistero che, a livello numerico, un Governo Pd-M5S sia fattibile. Ciò che da alcuni analisti è già stato definito il nuovo laboratorio romano, allora, può essere la seconda pietra – dopo la vicenda siciliana, a fasi alterne – di un sentiero comune che inauguri una nuova stagione della politica nazionale. E’ sentore comune, tra una buona fetta dell’elettorato Pd e M5S, che vi siano diversi punti di convergenza tra le due proposte politiche. Spingendosi nell’analisi dettagliata del programma dei Cinque Stelle, addirittura, si può affermare senza timore di smentita che il MoVimento superi a sinistra il Pd in certune proposte. Operazioni come quella proposta da Marino, con una Giunta aperta al MoVimento, possono facilitare il dialogo anche a livello nazionale.
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