Letta, 1,5 miliardi di euro all’Italia per la disoccupazione giovanile
Un raggiante Letta annuncia buone notizie dal Bruxelles, dove si è tenuto un vertice per stabilire fondi e utilizzo del nuovo Youth garantee, il nuovo fondo dell’Unione Europea per il sostegno della disoccupazione giovanile.
“Siamo sulla buona strada”, dice Enrico Letta, alla chiusura del vertice a Bruxelles. Infatti durante il vertice la linea dell’Italia, che voleva un maggior impegno per il sostegno e la lotta alla disoccupazione giovanile, passa portando il fondo dai 6 miliardi originari ai 9 definitivi, con un aumento di ben 3 miliardi di euro, il 50% dell’importo originario. Tale aumento porta anche maggiori risorse nelle casse per l’obbiettivo finale. Infatti, l’Italia riceverà 1,5 miliardi di euro, rispetto ai 5-600 milioni pronosticati in precedenza. La linea di Letta, quindi, ha portato notevoli benefici per l’Italia.
[ad]Il nuovo fondo, insieme al decreto sul lavoro emanato qualche giorno fa, segnano un punto di svolta per aiutare l’impresa italiana a rialzarsi. Secondo il premier ora le imprese “non hanno più scuse per non assumere i ragazzi”. Importantissima, infatti, è la quantità di denaro arrivata in Italia con la quale si può applicare in tutti i suoi punti il decreto sul lavoro.
Il decreto con i fondi, infatti, potranno aiutare, secondo le stime governative, circa 200mila under 29 nell’arco di 18 mesi. Il decreto prevede anche una forte attenzione verso il meridione, dove vengono stanziati la maggior parte dei soldi e dove è stata allargata l’assegnazione della social card. Le imprese guadagnano una forte defiscalizzazione per l’assunzione dei giovani, che vanno dai 12 mesi, nel caso in cui si passa da un contratto a tempo determinato a uno indeterminato, fino ai 18 mesi per l’assunzione definitiva.
La defiscalizzazione è una parte forte del provvedimento, che prevede risparmi per le imprese fino ad un terzo del valore lordo del contratto. Forti incentivi anche per l’autoimprenditorialità, per la quale sono stati stanziati 170 milioni, e che prevede anche l’assegnazione di soldi a fondo perduto e l’assegnazione di fondi alle cooperative.
Soddisfatto Letta che ora passa la palla alle imprese che devono attingere dai fondi per assumere, cercando così di stabilizzare la disoccupazione che è costantemente aumentata negli ultimi mesi, colpendo, per lo più, la fascia giovanile. “Abbiamo avuto credibilità – dice il premier – ed abbiamo attuato un buon piano senza sconvolgere i conti pubblici”. La Merkel, però, getta acqua sul fuoco dell’entusiasmo del premier. “Ho vissuto la riunificazione della Germania – dice la cancelliera – e so cos’è la disoccupazione. E’ un processo che solo col tempo può essere fermato”.
Letta approfitta dell’occasione per lanciare una piccata accusa a Grillo, senza mai nominarlo, accusato di aver diffuso dati irreali sul proprio sito. Infatti dal blog di Grillo, secondo Letta, era stata diffusa la notizia che i tre requisiti richiesti dal provvedimento per l’assegnazione dei fondi (essere disoccupati da 6 mesi; vivere da soli e/o con qualcuno a carico; non possedere diploma superiore) dovevano verificarsi insieme, mentre il decreto dice chiaramente che i requisiti non devono necessariamente verificarsi contemporaneamente.