Spread: toccato il minimo storico dal 2011, Ma il debito pubblico aumenta ancora
La ripresa economica garantita dal governo dovrebbe iniziare a porre le sue radici su due elementi chiave della nostra economia : lo spread e il debito pubblico.
Per quanto riguarda il primo, negli ultimi tempi si sono susseguite notizie sempre più positive anche guardando ai fantasmi del passato. Se nel novembre del 2011 il differenziale tra titoli di stato italiani e titoli di stato tedeschi era arrivata a quota 500, ieri il valore dello spread risultava dimezzato. Dal 2013 non erano mai stati superati i 350 punti con un picco nei primi giorni di marzo in cui i grafici arrivavano a quota 348. Da aprile in poi è stato tutto un diminuendo: lo spread si è assestato sempre tra i 200 e i 300 punti fino ad oggi in cui è stato toccato il minimo storico da due anni a questa parte.
L’altro fondamento della nostra economia è sicuramente il debito pubblico che, secondo i dati di Bankitalia sarebbe cresciuto ancora di 0,6 miliardi su maggio e arrivato a quota 2.075 miliardi. Il bollettino di Palazzo Koch giustifica così l’incremento: “L’incremento riflette il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (44,5 miliardi) e l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (41,9 miliardi). Sul fabbisogno ha inciso per 8,2 miliardi il sostegno ai paesi dell’area dell’euro in difficoltà, sostegno che complessivamente ha raggiunto 50,8 miliardi”. Nei primi sei mesi del 2013, ha fatto sapere sempre Bankitalia, sono aumentate le entrate tributarie che sono arrivate a quota 189,436 miliardi di euro (+5,1%), 46,3 miliardi nel solo mese di giugno, in aumento del 21,5% (8,2 miliardi) rispetto al primo semestre 2012.
Giacomo Salvini