Napolitano, niente sconti a Berlusconi, l’avvocato del Cav “Silvio chiederà la grazia”, poi smentisce
Napolitano, niente sconti a Berlusconi “Si prenda atto della sentenza”
Niente salvacondotto per Silvio Berlusconi. A mettere la parola fine sulla delicata vicenda ci pensa il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. “Di qualsiasi sentenza definitiva e del conseguente obbligo di applicarla non può che prendersi atto” afferma il Capo dello Stato in una nota. Napolitano scrive di capire le “riserve e i dissensi” del Pdl “rispetto alle conclusioni cui è giunta la Corte di Cassazione per la condanna a una pena detentiva di una personalità che ha guidato il governo” ma, avverte, “non deve mai violarsi il limite del riconoscimento del principio della divisione dei poteri e della funzione essenziale di controllo della legalità che spetta alla magistratura nella sua indipendenza. Né è accettabile che vengano ventilate forme di ritorsione ai danni del funzionamento delle istituzioni democratiche”. Stop quindi a qualsiasi disegno eversivo come “impraticabili ipotesi arbitrarie di scioglimento delle Camere” ventilate dal Pdl.
Il Capo dello Stato, per indorare la pillola, ricorda che Berlusconi non deve andare in carcere ma può scontare la pena con “misure alternative”. Smentisce “attese” alimentate nei suoi confronti. “Nessuna domanda mi è stata indirizzata cui dovessi dare risposta”. Indica poi il percorso normativo per richiedere la grazia che nel caso venisse presentata verrebbe valutata “con rigore”. E invita il Pdl a decidere “circa l’ulteriore svolgimento della funzione di guida finora attribuita a Berlusconi”. A tutto ciò, ricorda Napolitano, va però anteposto “il bene per l’Italia” che ha bisogno di una “prospettiva di serenità e di coesione per poter affrontare problemi di fondo dello Stato e della società, compresi quelli di riforma della giustizia da tempo all’ordine del giorno”.
Subito sono arrivati i commenti dei partiti. Il M5s, per bocca dell’ex capogruppo al Senato Vito Crimi, denuncia la dichiarazione “pilatesca” del presidente della Repubblica che “lascia aperto un interrogativo quando dice che se dovesse arrivare una richiesta di grazia la valuterà”. Se il vice segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, sente “puzza di fregatura”, il segretario del Pd Guglielmo Epifani loda Napolitano per la sua dichiarazione “opportuna e chiara”. Per il deputato del Pdl Fabrizio Cicchitto la presa di posizione del Capo dello Stato “lascia aperti spazi significativi per quello che riguarda il futuro di Berlusconi”.
Piero Longo, deputato del Pdl e avvocato di Berlusconi, invece è sicuro che “la grazia verrà prima o poi formalmente richiesta”. “L’ agibilità politica – dice a Radio Capital – è poi altra cosa ma se venisse chiesta e data la grazia ci potrebbero essere novità perchè questa può riguardare parzialmente la pena. Anche le pene accessorie”. Longo ha poi smentito la dichiarazione precedente in un’altra intervista, questa volta a Radiocor. “Non ho detto quanto riportato. Ho detto invece che il primo a sapere che la domanda di grazia sarà avanzata sarà il capo dello Stato. Per rispetto istituzionale”.