Napolitano nomina Giuliano Amato alla Consulta
Napolitano nomina Amato alla Consulta.
“Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano con decreto in data odierna – si legge nella nota del Quirinale – ha nominato ai sensi dell’art. 135 della Costituzione, Giudice della Corte Costituzionale il Professore Giuliano Amato, in sostituzione del Professor Franco Gallo, il quale cessa dalle sue funzioni di Giudice e di Presidente della Corte Costituzionale il prossimo 16 settembre.
Il decreto è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Onorevole Dottor Enrico Letta.
Della nomina del nuovo Giudice Costituzionale il Capo dello Stato ha dato comunicazione al Presidente del Senato della Repubblica, al Presidente della Camera dei Deputati e al Presidente della Corte Costituzionale”.
La Consulta è composta da 15 giudici, di cui 5 nominati dal capo dello stato, 5 nominati dalla magistratura e 5 dal parlamento. Amato, già premier e ministro dell’interno e del tesoro, dopo una lunga carriera politica ed accademica, entra così a far parte del massimo organo giudiziario italiano. Già senatore e deputato, Amato è anche un giurista di fama e docente universitario. La nomina alla Consulta dell’ex socialista, rivela il Corriere della Sera, è stata firmata ieri dal presidente Napolitano dopo la visita di congedo di Gallo al Capo dello Stato e al presidente della Camera, Laura Boldrini.
Come fa notare lo stesso Corriere, con il congedo di Gallo, presidente in carica, si avvieranno i lavori, all’indomani della fine del mandato, per l’elezione del nuovo presidente, carica alla quale sono favoriti, secondo il criterio di anzianità normalmente seguito dall’organo, Luigi Mazzella, ex ministro del governo Berlusconi ed eletto dal centrodestra, e Gaetano Silvestri, in quota centrosinistra.
Plauso a Napolitano arriva dall’aula, dove, con una nota, Giuliano Cazzola, dirigente nazionale di Scelta Civica ed ex deputato PdL, con una nota dice che “la nomina di Giuliano Amato alla Consulta non è solo il giusto riconoscimento per una personalità di grande intelligenza, cultura ed esperienza maturata, ad altissimo livello, in tutte le occasioni in cui è stato chiamato a servire il Paese. Questa nomina del presidente della Repubblica rende onore al Paese e dimostra una volta di più che, con Giorgio Napolitano, l’Italia è in buone mani”.
La scelta del capo dello Stato, però, potrebbe essere anche vittima di critiche, in particolare da Berlusconi, che già in passato si è scagliato contro il massimo organo giudiziario nazionale, definendola “corte rossa” o “corte comunista”.
La scelta è ricaduta su Amato dopo che, all’analisi di Napolitano, c’erano anche altri nomi, tra cui Michele Vietti, vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, e i costituzionalisti Filippo Satta e Nicolò Zanon.
La nomina di Amato arriva in un periodo nel quale la Corte avrà una grandissima mole di lavoro. Infatti, oltre alla nomina del prossimo presidente, la corte dovrà esprimersi entro la fine del 2013 sulla legittimità dell’attuale legge elettorale e, probabilmente, anche sulla costituzionalità della legge Severino, sulla quale si arrovella in queste ore la Giunta per le immunità del Senato. E proprio in prospettiva dell’analisi della legge Severino che il centrodestra contesta la scelta di Napolitano, denunciando la presenza di “11 giudici su 15 di centrosinistra all’interno della Consulta”.
Francesco Di Matteo