Protesta sul tetto della Camera, sospesi per 5 giorni 12 deputati M5s
Protesta sul tetto della Camera, sospesi per 5 giorni 12 deputati M5s
La protesta contro la riforma dell’articolo 138 della Costituzione è costata cara ai 12 deputati del M5s responsabili dell’occupazione del tetto di Montecitorio. L’Ufficio di presidenza della Camera ha infatti deciso di sospenderli tutti per 5 giorni. Si sono astenuti dal voto i tre deputati M5s e il deputato della Lega Nord Caparini.
I grillini coinvolti hanno denunciato le modalità di comunicazione della “sentenza”. “Perché la stampa sa prima di noi deputati delle sanzioni che ci riguardano? Non succede neanche agli imputati in un processo” hanno chiesto i deputati 5 stelle, Laura Castelli, Carlo Sibilia, Alessio Villarosa e Alessandro Di Battista.
Il questore della Camera dei deputati Gregorio Fontana (Pdl) ha motivato così le sospensioni: “Non è mai bello infliggere sanzioni: è sempre, comunque la si rigiri, una sconfitta per la democrazia. Ma bisognava intervenire con rigore e determinazione. Il Parlamento è la casa di tutti gli italiani e non lo si può occupare, violando i regolamenti e la stessa Costituzione, in nome di una battaglia di parte. Peraltro, occupare la Camera dei deputati e issare sul tetto di Montecitorio un simbolo di Partito in nome della “difesa della Costituzione” è quanto di più contraddittorio un parlamentare possa fare. Il nostro diritto costituzionale, infatti, prevede molti validi strumenti per far valere in sede parlamentare le proprie ragioni in ogni materia e specialmente in materia di riforme costituzionali. Pertanto, con la loro condotta, i colleghi del M5S hanno dileggiato il Parlamento e offeso la Costituzione che pur dicono di voler difendere. Il gesto suona, poi, gravemente offensivo nei confronti di quegli italiani in difficoltà – imprenditori senza risorse, lavoratori licenziati, padri di famiglia e giovani rimasti improvvisamente senza lavoro – che, in preda alla disperazione, sono saliti sui tetti, per far conoscere alla comunità il proprio dramma e chiedere aiuto alle Istituzioni. Ignorare i principi fondamentali della democrazia parlamentare, violare le regole del buonsenso, offendere la sensibilità dei cittadini: sono lussi, questi, che un parlamentare non può permettersi”.
Andrea Turco