E!state Liberi: in tour con De Pietro nelle terre confiscate alle mafie
Un cantautore in tour nei campi di volontariato e di studio sui beni confiscati alle mafie
Durante l’estate appena trascorsa, “Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” ha organizzato il tour, artistico e umano, del cantautore Alfonso De Pietro nei territori confiscati alle mafie.
De Pietro ha cominciato la sua avventura il 20 luglio a Belpasso, in Sicilia. Di qui ha attraversato tutta l’isola, percorrendo successivamente la Calabria e terminando il 9 agosto a Sessa Aurunca, in Campania.
Sedici concerti in ventuno giorni. Il cantautore di origini irpine, pisano di adozione (nella città della torre si è laureato in Scienze Politiche), ha letteralmente risalito la penisola alla volta dei territori confiscati alla criminalità organizzata ed assegnati – seppure dopo molti anni, a causa di inspiegabili lungaggini burocratiche – alle cooperative di “Libera Terra”.
Terreni che, simbolicamente e materialmente, nelle mani di queste cooperative vengono sottratti all’incuria e all’abbandono. Una volta ripuliti da rovi ed erbacce, essi diventano possibilità concreta di produrre materie prime da commercializzare. E anche ragione di riscatto per chi decide, dopo anni di studi universitari lontano da casa, di sostituire ad un futuro di emigrazione certa la volontà di rientrare nella propria terra per valorizzarla.
Vincitore dei premi nazionali “Musica contro le mafie” nel 2012 e “Agenda rossa” dedicato a Paolo Borsellino nel 2013, Alfonso De Pietro trova nell’impegno civile il fil rouge che lega la sua produzione artistica e il proprio, personalissimo, riscatto dalla condizione di “emigrato” che guarda la propria terra da lontano.
L’album che porta in tour, pubblicato due anni fa dall’etichetta discografica “Storie di note, musica e ideali”, si intitola (In)Canto Civile e raccoglie una serie di brani, come quello dedicato a Peppino Impastato, giornalista ucciso dalla mafia in Sicilia, e a Don Peppe Diana, prete ucciso dalla camorra in Campania. Patrocinato da Libera, Avviso Pubblico, Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato e Cnca (Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza), il suo cd non parla solo di martiri civili, ma anche di emigrazione, di esclusi, di smaltimento illegale dei rifiuti, di mancanza di tutele sul luogo di lavoro.
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