Corteo del 19 ottobre: il day after a Roma
Dopo un lungo pomeriggio vissuto con massima allerta e nervi tesi, Roma si è risvegliata più distesa. È un day after sereno, quello della Capitale. La città tira un sospiro di sollievo. Il corteo che ieri ha attraversato le strade del centro non si è trasformato nella guerriglia urbana che alcuni temevano.
Almeno 70.000 i manifestanti, secondo gli organizzatori. Un corteo pieno di anime – dai migranti ai No Tav, dalle sigle per il Diritto all’abitare agli studenti – che ha sfilato per Roma da San Giovanni a Porta Pia, dal primo pomeriggio al calare della sera. In mezzo episodi di violenza che hanno messo in dubbio la riuscita pacifica della protesta.
Il primo momento di tensione in via Napoleone III, sede di Casapound. Esponenti del centro sociale di destra e alcuni manifestanti sono quasi venuti a contatto. Tutto si è risolto nel giro di pochi minuti: le forze dell’ordine hanno tenuto separati i due schieramenti e il servizio d’ordine del corteo ha impedito che altri manifestanti raggiungessero via Napoleone III.
Gli scontri più duri di fronte al ministero dell’Economia, in via XX settembre: petardi, pietre e bottiglie sono stati lanciati prima contro il portone del dicastero, poi contro gli uomini della Guardia di Finanza schierati a difesa dell’edificio. Le forze dell’ordine hanno disperso i violenti con cariche di alleggerimento.
Disordini anche in via Quintino Sella e via Goito. Petardi sono stati lanciati anche contro gli uffici dell’ambasciata tedesca, in via San Martino della Battaglia, e contro la sede di Trenitalia, in piazza della Croce Rossa, dove la polizia ha disinnescato un petardo che conteneva un proiettile calibro 12.
In piazzale di Porta Pia, quando ormai era calata la sera e il corteo era giunto a destinazione, sono state lanciate alcune bottiglie contro le forze dell’ordine schierate di fronte al ministero delle Infrastrutture. Ma anche l’ultimo tentativo di far virare la protesta verso lo scontro è fallito e la manifestazione è proseguita secondo programma, con l’allestimento dell’accampamento dove molti ragazzi hanno passato una notte tranquilla.
Alla fine il temuto pomeriggio di battaglia tra le strade di Roma non c’è stato. Lo spettro del 15 ottobre 2011 (con forze dell’ordine e violenti a scontrarsi per ore nei pressi di piazza San Giovanni) è via via svanito con il passare delle ore. Pochi i facinorosi determinati a trasformare una giornata di protesta in una giornata di violenza: circa duecento, secondo l’agenzia Ansa. In più occasioni hanno tentato di incendiare la manifestazione, senza riuscirci.
I loro metodi sono quelli già utilizzati in situazioni del genere. Nei pressi del ministero dell’Economia si sono rapidamente cambiati d’abito: hanno indossato caschi e passamontagna, bersagliando i finanzieri a difesa del dicastero per poi mescolarsi di nuovo tra i manifestanti non appena le forze dell’ordine hanno risposto con cariche di alleggerimento.
Molti dei violenti, dopo aver svoltato l’angolo in via Goito, si sono cambiati di nuovo nel tentativo di passare inosservati. Altri si sono sparpagliati tra via Quintino Sella e via Flavia. Il servizio d’ordine interno allestito dagli organizzatori della manifestazione ha tentato di isolarli e allontanarli e il corteo è stato fatto avanzare anche nei momenti più delicati. Gli agenti in divisa schierati per le strade hanno reagito con cautela alle aggressioni dei gruppi di violenti.
Alla fine i fermati sono una quindicina, tutti ragazzi d’età compresa tra i 16 e i 25 anni. Una ventina di uomini delle forze dell’ordine sono rimasti feriti. Un funzionario di polizia ha avuto un infarto durante gli scontri.
Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha condannato gli episodi di violenza e si è complimentato con le forze dell’ordine “per la straordinaria professionalità dimostrata”. Il titolare del dicastero ha sottolineato anche il “pacifico comportamento della maggioranza dei manifestanti”. Parole simili le ha spese il sindaco di Roma Ignazio Marino, che ha ringraziato “tutti coloro che si sono impegnati per garantire il regolare svolgimento della manifestazione. Penso, in particolare, ai manifestanti che sono scesi in piazza pacificamente, al corpo della Polizia locale di Roma Capitale e alle forze dell’ordine che, con dedizione, hanno garantito il buon andamento dell’iniziativa”.