Compravendita senatori, rinviati a giudizio Berlusconi e Lavitola, patteggia De Gregorio
Il gip di Napoli Amalia Primavera ha rinviato a giudizio Silvio Berlusconi per il reato di corruzione nell’ambito del procedimento su una compravendita di senatori per far cadere il governo Prodi. Il processo si celebrerà a partire dall’11 Febbraio 2014 davanti al collegio A della V sezione penale del Tribunale di Napoli.
Oggi, nell’udienza preliminare per il processo a carico di Berlusconi, De Gregorio e Lavitola, quest’ultimo ha reso dichiarazioni spontanee al gip.
Valter Lavitola, di recente tornato in carcere per violazione degli arresti domiciliari, ha spiegato di aver consegnato a Sergio De Gregorio consistenti somme di denaro, spiegando che provenivano dal finanziamento al quotidiano L’Avanti!, del quale erano entrambi soci: quelle somme però non servivano per corromperlo, ma erano state in parte prestate in precedenza dallo stesso De Gregorio a Lavitola. L’ex direttore della testata liberalsocialista ha riferito pure di aver versato assegni a De Gregorio che gli “restituiva i contanti”.
L’avvocato Cerabona, legale di Berlusconi, ha annunciato che la linea della difesa sarà la non configurazione del reato di corruzione e chiederà il proscioglimento.
Il commento di Daniele Capezzone – Capezzone si dice “incredulo non solo dal punto di vista giuridico, ma ancor più dal punto di vista politico. Chiunque abbia buona memoria – prosegue – ricorda bene le ragioni che portarono alla caduta del governo Prodi: per un verso, scelte dissennate in materia economica e fiscale, che determinarono una clamorosa impopolarità di quell’esecutivo; e per altro verso, l’attacco giudiziario alla famiglia dell’allora ministro Mastella”.
Il coordinatore dei Dipartimenti Pdl, e presidente della commissione Finanze della Camera, aggiunge che “il resto è il consueto attacco contro Silvio Berlusconi. Credo che gli italiani abbiano ben capito che prosegue un attacco, in corso – conclude – da anni contro un leader politico scelto liberamente e democraticamente da milioni di donne e uomini italiani”.