Cuperlo propone chiusura anticipata tesseramento Pd
Congresso Pd. Ieri abbiamo parlato in questo articolo del caos che sta travolgendo i congressi locali del Partito Democratico. Il caso continua ad imperversare. E si moltiplicano i casi di presunte irregolarità con accuse di tesseramenti gonfiati.
Gianni Cuperlo rivolge “un appello” agli altri candidati alla guida del Pd, alla Commissione nazionale per il congresso e al segretario Guglielmo Epifani: “Facciamo in modo che il tesseramento venga chiuso il più presto possibile, entro pochi giorni”.
Questa la richiesta avanzata a ‘Otto e mezzo’ su La7 per rispondere allo scandalo delle tessere gonfiate nelle fase dei congressi locali. “Non mi sento in imbarazzo ma mi sento angosciato e dico tre volte no. Dove c’è stato un tesseramento gonfiato si intervenga, nessuno può pensare di trarre un beneficio da logiche di questo tipo”.
Cuperlo spiega che “non è un modo per comprimere la partecipazione al congresso” che comunque avrà il suo massimo di apertura agli elettori nel giorno delle primarie, ma chiede che “si metta uno stop a questa degenerazione che riguarda i congressi locali”.
Una dura critica a Gianni Cuperlo giunge dal deputato del Pd David Ermini che si chiede “Cuperlo fa eleggere Crisafulli e poi finge scandalo tesseramento? Fatemi capire: Cuperlo candida Crisafulli, lo fa eleggere e poi finge di scandalizzarsi? Prima fanno casino poi si scoprono ‘verginelle'”.
L’altro candidato alla segreteria Pippo Civati commenta: “E’ incredibile e molto ipocrita che a scandalizzarsi per il tesseramento gonfiato sia proprio chi ha tra i propri sostenitori e candidati sul territorio i signori delle tessere”.
Civati continua: “Da settimane mi appello agli altri candidati perché fermino i loro sostenitori impegnati in queste pratiche, appelli caduti nel vuoto: troppo facile, come fa Gianni Cuperlo, pronunciarsi adesso che i risultati sono in cassaforte, come nel caso dell’incandidabile Crisafulli eletto in Sicilia. E chi si propone di guidare il Pd non può dichiararsi disinteressato a ciò che avviene al suo interno, come fa Matteo Renzi”.
In questo momento, conclude Civati, “anche solo applicando le pur blande norme che il Pd si è dato sui tesseramenti anomali, il 25 per cento dei congressi locali, uno su quattro, sarà probabilmente annullato, anche se in realtà le situazioni irregolari documentate sono persino di più. Inutile dire che il Pd ne esce davvero molto male”.