Cancellieri sul caso Ligresti: “Non mi dimetto Vogliono colpire me e il governo delle intese”
Il ministro Anna Maria Cancellieri sotto attacco dopo le intercettazioni dalle quali emerge un suo personale interessamento nelle vesti di ministro della Giustizia del Governo Letta per la detenzione di Giulia Ligresti ha risposto ai cronisti in una conferenza stampa a margine del suo intervento al congresso dei radicali a Chianciano Terme.
Il ministro Cancellieri dice no, assolutamente no a sue eventuali dimissioni. “Si dimette una persona che ha qualcosa da farsi perdonare, la mia coscienza è a posto. Io non ho problemi né a spiegare né a non minimizzare. Se poi dovessi essere un peso io me ne andrei”. A chi le chiede un commento a quanto emerso dalle intercettazioni su di lei dove si allude a favoritismi di cui avrebbe goduto nella carriera. Cancellieri ha ricordato di essere stata nominata prefetto da Mancino, mentre Maroni la mandò a Vicenza e Pisanu a Bergamo mentre a Brescia la inviò Bianco e a Genova Giuliano Amato. Cancellieri rimarca di aver “fatto strada solo grazie alle mie forze”.
Davanti ai giornalisti Cancellieri si è chiesta: “Se Giulia Ligresti si fosse uccisa io non sarei stata responsabile?”. Sottolineando anche di avere la “responsabilità dei detenuti. Ho fatto oltre cento interventi per persone che ho incontrato nel corso delle mie visite in carcere o i cui i familiari si sono rivolti a me anche solo tramite una e-mail”. Giulia Ligresti, ha poi ricordato il Guardasigilli “è una persona anoressica in pericolo di vita”. Il ministro Cancellieri ha ribadito che il suo intervento è stato “solo all’interno del Dap e non della magistratura”, come risulta dagli atti dei pm e come “ha ricordato il procuratore Gian Carlo Caselli”.
Palazzo Chigi “Il ministro Cancellieri fugherà ogni dubbio” – In una nota Palazzo Chigi interviene sulla vicenda Cancellieri per ricordare che il Governo ha voluto che il chiarimento in Parlamento (Martedì 5 Novembre) avvenisse immediatamente perché non devono esserci zone d’ombra”. “Siamo sicuri- aggiunge la nota- che le argomentazioni che il ministro Cancellieri svilupperà convinceranno le Camere e fugheranno ogni dubbio”.
“Vogliono colpire me e il governo”. Oggi la ministra Cancellieri è tornata sulla vicenda che la riguarda in un’intervista pubblicata dalla Repubblica, ribadendo quanto sostenuto in questi giorni. Secondo lei, sulla questione “si sono innestati interessi politici che l’hanno strumentalizzata, con l’obiettivo di colpire il governo di larghe intese”. Qualcuno, poi, ce l’avrebbe direttamente con lei: “Ci sono persone che hanno motivi di rancore nei miei confronti perché ho sciolto comuni per mafia e fatto pulizia negli enti corrotti”.
La Cancellieri nega con forza di essere intervenuta sui magistrati (“Non è vero, basta sentire Caselli. Non c’è serenità nel valutare i fatti, s’infanga una persona senza pensarci”) e conferma di non pensare “neanche per sogno” alle dimissioni. La ministra poi non avrebbe “mai” chiesto aiuto a Berlusconi per la sua carriera: “Fate pure un’inchiesta. Non ho mai chiesto aiuto a nessuno. E’ un’offesa professionale che non accetto, la mia forza è stata sempre quella di non avere sponsor. Chiamate i ministri con cui ho lavorato, Napolitano compreso. Sono così tranquilla che divento una bestia, una carriera intemerata non può essere macchiata cosi'”.
Civati: “La Cancellieri si deve dimettere”. Sulla vicenda Cancellieri è intervenuto anche uno dei quattro candidati alla segreteria nazionale del Pd, Pippo Civati. A SkyTg24 che gli chiedeva se fossero opportune le dimissioni della ministra, ha risposto: “Secondo me sì, avrebbe dovuto interpretare la vicenda con molta più cautela, non va bene rivendicare con orgoglio una vicenda imbarazzante, a meno che il ministro non intervenga in tutti i casi di segnalazione. Il governo ci chiederà di salvarla ma sono molto scettico e critico. Forse se il ministro avesse usato parole diverse avremmo maturato un giudizio differente”.