Il ministro Cancellieri oggi in Parlamento “Se il Paese me lo chiede farò passo indietro”
Il ministro Cancellieri dopo aver comunicato l’intenzione di non dimettersi rincara la dose: “Non mi faccio intimidire dal metodo Boffo”.
In un’intervista al Messaggero in cui commenta il caso Fonsai il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri : ”Se me lo chiedessero, farei un passo indietro. Ma dovranno anche spiegare al Paese il perché. Non consento che si passi sopra il mio onore”.
Il Guardasigilli parla di “metodo Boffo” perché “un quotidiano” le “attribuisce proprietà mai avute e stipendi mai percepiti” con lo scopo di “alimentare il sospetto di presunti favori che con esistono. O per gettare fango”. Cancellieri non getterà la spugna: “combatto, querelo e vado avanti. Non mi faccio intimidire. Personalmente sono una roccia. Il metodo Boffo lo abbiamo ben conosciuto in altri tempi. Bisogna reagire”. “Non ho mai brigato per avere posti nella mia vita – spiega – e tutto quello che mi hanno chiesto di fare l’ho fatto con spirito di servizio. Se il mio servizio non va bene, non sono certo attaccata alla poltrona”.
Sulla telefonata alla compagna di Salvatore Ligresti, Gabriella Fragni, subito dopo gli arresti del patron della Fonsai e dei suoi figli, Cancellieri sottolinea che “nell’emotività” non si pesano le parole “non posso rinunciare ad essere un essere umano”. Alla Corte europea di Strasburgo oggi il ministro porterà “la strategia” messa a punto “a 360 gradi” sulle carceri: partirà “dal decreto legge che ha ridotto i flussi di ingresso in carcere. Abbiamo poi allo studio un altro provvedimento, non sappiamo ancora se un decreto o un ddl, che presto sarà portato in Consiglio dei ministri” che prevede ”interventi sulla custodia cautelare in carcere, sui tossicodipendenti e sugli extracomunitari”.
Il ministro nella serata di lunedì ha infine dichiarato. “Se il Paese me lo chiederà farò un passo indietro”
Il M5s deposita mozione di sfiducia – Il M5S ha presentato la mozione di sfiducia individuale contro il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri. Lo conferma il capogruppo dei 5 Stelle alla Camera, Alessio Villarosa.
Gentiloni (Pd) vicino all’area Renzi, sul caso Cancellieri – “Suggerisco al ministro Cancellieri meno indignazione. Perché ha molto da chiarire”.
Secondo Paolo Gentiloni del Pd “Un problema di opportunità c’è perché siamo in presenza di un ministro che ha rapporti molto stretti con la famiglia Ligresti”.
Quanto alle dimissioni, Gentiloni spiega: “Può avere il ministro il coraggio di dire di aver fatto delle telefonate inopportune? E invece, a giudicare dalle sue parole, sembra che se le si chiede conto del fatto che nel giorno in cui c’è una retata gravissima lei chiami le persone oggetto della retata, ebbene questo secondo lei è un delitto di lesa maestà”.
Paolo Gentiloni aggiunge: “Io spero che il ministro venga in Parlamento ma che non ci racconti del principio di solidarietà. Qui stiamo parlando dei rapporti del ministro con una famiglia che è un po’ il simbolo dell’Italia di questi mesi. Vogliamo ricordare che mentre il gruppo falliva e stava licenziando, e scaricava i debiti sulle banche, debiti che paghiamo noi, i vertici della famiglia Ligresti prendevano 62 milioni all’anno di stipendio? Visto che le cose stanno cosi nel giorno in cui c’è un’iniziativa della magistratura il ministro non può telefonare ai Ligresti e dire ‘sono a disposizione'”. Gentiloni non esclude che anche il Pd possa chiedere le dimissioni del ministro. “Se in Parlamento Cancellieri dice che c’è un complotto ai suoi danni, allora il Pd riunirà i suoi gruppi parlamentari e deciderà cosa fare. Lei non ha nessun motivo per dire che c’è stato un complotto, deve solo chiarire”.