L’Ue indaga sulla Germania: mette in difficoltà i paesi della periferia

Pubblicato il 13 Novembre 2013 alle 16:27 Autore: Alessandro Genovesi

 

GERMANIA

La Commissione europea ha annunciato oggi di aver dato inizio ad una lunga e dettagliata indagine sulle cause degli squilibri economici presenti nei 16 paesi dell’area euro. Osservata speciale, a sorpresa, è la Germania, accusata da Bruxelles di contribuire a bloccare la ripresa dell’intera Unione europea.

“Abbiamo deciso di preparare una analisi approfondita su potenziali squilibri in 16 paesi – ha detto il presidente della Commissione José Manuel Barroso –. Tra questi anche la Germania a causa di un surplus delle partite correnti persistentemente elevato. Dobbiamo capire se questo attivo ha un impatto negativo sul funzionamento dell’economia europea, anche se siamo consapevoli che il surplus tedesco riguarda il rapporto commerciale della Germania con il mondo, non con la zona euro”.

In parole povere, il gigante tedesco è troppo forte negli investimenti internazionali, trascinandosi dietro l’euro e rendendola moneta sempre più forte: la conseguenza è un danno alle esportazioni per i paesi meno strutturati dell’eurozona.

Nello specifico, e per rimarcare lo squilibrio rispetto al resto dell’Ue, la Commissione ha prodotto dei dati che evidenziano come dal 2007 la Germania ha un surplus delle partite correnti a livello mondiale vicino al 7% del pil, a fronte della media europea che si attesta attorno al 2,5%.

Merkel

Una soluzione potrebbe essere quella di togliere protezione ad alcuni settori del mercato. A tal proposito  Barroso ha spiegato che la Germania dovrebbe aprire il settore de servizi alla concorrenza: “Sarebbe equo e un bene sia per i tedeschi che per l’economia europea”.

Barroso e Rehn hanno comunque tenuto a sottolineare che la Germania è uno dei principali “motori dell’economia europea e che non si sta criticando la sua competitività”, che dovrebbe essere un esempio per tutti gli altri Paesi.

 

ITALIA

L’attenzione della commissione, tuttavia, non si è fermata alla Germania. Oggetto di indagine, infatti, è anche l’Italia, vittima di un evidente squilibrio macroeconomico dovuto, tanto per cambiare, all’enorme debito pubblico.

Il quadro del Belpaese dipinto da Bruxelles non è dei più incoraggianti: “In Italia – si legge nel rapporto – la povertà e l’esclusione sociale, in particolare la forte deprivazione materiale, hanno registrato un forte incremento”.

Le indicazioni che vengono da Barroso sono di “completare le riforme promesse dal governo”, anche se l’instabilità politica “non ha esposto a rischi i progressi raggiunti”.  Per concludere, il presidente ha aggiunto che “in Italia si cominciano ad intravedere i primi segnali di ripresa ma si tratta di una ripresa molto fragile e per questo non si deve mettere a rischio il percorso delle riforme”.

L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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