D’Alema sfida Emiliano: il big match delle primarie Pd
Le liste ufficialmente ancora non ci sono, ma gli elenchi dei sostenitori dei tre candidati alle primarie per la segreteria del Pd ormai sono fatti e la sfida più grande – non c’è dubbio – si giocherà in Puglia. Praticamente una partita nella partita, che catalizzerà l’interesse dei commentatori quasi quanto la competizione a livello nazionale. Perché lo scontro diretto tra capilista ha il peso di un derby, vedendo “affrontarsi” Massimo D’Alema e Michele Emiliano.
L’ex presidente del Consiglio sarebbe in cima alla lista dei sostenitori di Gianni Cuperlo, il sindaco di Bari invece sarà il primo nell’elenco dei componenti dell’assemblea nazionale proposti da Matteo Renzi. La prima candidatura è quella più inattesa, soprattutto per chi sperava che D’Alema non si esponesse a “scottature” (non perché rischi di non essere eletto, ma per evitare che un eventuale risultato insoddisfacente abbia anche il suo marchio); la seconda era più prevedibile, ma certamente lo staff di Emiliano è rimasto sorpreso e dorme sonni meno tranquilli.
Nelle convenzioni precongressuali, del resto, la situazione pugliese è da considerare con attenzione. A livello regionale, infatti, Renzi ha portato a casa il 42% dei voti (e Cuperlo si è fermato al 33,6%, certamente meno delle aspettative); i cuperliani però hanno sbancato nel Salento (dove sta Gallipoli, storico collegio di D’Alema) e persino a Bari, città governata proprio da Emiliano.
Emiliano che si divide tra ironia e sarcasmo velenoso: da una parte si dice rammaricato per la candidatura di D’Alema, che “pensavo si occupasse di cose più importanti” come il Quirinale; dall’altra sostiene che Gianni Cuperlo sia “la provocazione di D’Alema, che una volta eletto segretario non avrebbe alcuna autonomia”. D’Alema, invece, per ora non parla (ma forse lo farà dopo la presentazione delle liste, prevista per ora per il 25 novembre); nel frattempo, c’è chi parla di caldi inviti di alcuni dirigenti Pd ai segretari di circoli locali perché inseriscano persone convincenti nelle liste di Cuperlo, anche quando localmente ha prevalso Renzi. Il fischio d’inizio ancora è lontano, ma la partita è già accesa.
Gabriele Maestri