Abolita l’Imu, spunta un aumento delle aliquote comunali

Abolita l’Imu, spunta un aumento delle aliquote comunali

Con l’abolizione della seconda rata dell’Imu, potrebbe arrivare una piccola stangata per i cittadini residenti nei Comuni che nel 2013 hanno deciso aumenti di aliquote Imu oltre quella ordinaria del 4 per mille.

Dopo le festività natalizie, infatti, ai residenti in 873 comuni (di cui 11 capoluoghi) toccherà pagare un balzello medio di 42 euro di tasse comunali, visto che l’abolizione della seconda rata sulla casa ha prodotto, come effetto collaterale, la mancata copertura per garantire quel “pezzetto” di gettito in più che gli enti locali si volevano garantire alzando le aliquote sulla prima casa rispetto al livello standard del 4 per mille.

Città dove, in base a quanto stabilito dal consiglio dei ministri, l’extragettito atteso sarà risarcito solo per metà dallo Stato mentre per il restante 50% a pagare dovranno essere i cittadini.

Molte le grandi città coinvolte: a Milano l’aliquota è passata dal 4 al 6 per mille; a Bologna dal 4 al 5 per mille; a Napoli dal 5 al 6 per mille; a Genova dal 5 al 5,8 per mille; ad Ancona dal 5,5 al 6 per mille; a Verona dal 4 al 5 per mille. Volendo fare un esempio concreto, i milanesi che l’anno scorso hanno pagato una media di 292 euro di Imu quest’anno si troveranno a pagare una tassa di 73 euro, nonostante l’abolizione totale anche della seconda rata dell’imposta sulla casa.

Chiaramente la notizia non è stata accettata di buon grado dai sindaci. A questo proposito  il presidente dell’Anci, Piero Fassino, chiede che “il Governo faccia rapidamente chiarezza e onori gli impegni assunti con i contribuenti e i Comuni italiani. I sindaci hanno dimostrato ampiamente responsabilità e spirito propositivo, ma non si può abusare della loro pazienza e tanto meno si può abusare della pazienza dei cittadini”.