Legge elettorale, Consulta rinvia decisione a 2014, Grasso: “Senza riforma monta rabbia anti partiti”
Legge elettorale, Consulta rinvia decisione a 2014. Per la decisione della Consulta che si dovrà pronunciare sulla legge elettorale di prospettano tempi lunghi. I giudici al termine dei lavori hanno deciso di fissare per il 14 gennaio una camera di consiglio sull’ammissibilità di un referendum e quello potrebbe essere il giorno della decisione, sempre che la Corte ritenesse ammissibile il quesito.
Ricorrenti, pretestuosa inammissibilità – Secondo il promotore dei ricorsi, avvocato Aldo Bozzi, “sarebbe infondato e pretestuoso qualsiasi dubbio sull’ammissibilità” del ricorso sulla legge elettorale. “Questa era l’unica azione proponibile a tutela del voto libero e diretto, arbitrariamente violato” dal Porcellum.
L’avvocato Aldo Bozzi “Porcellum lede il diritto di voto” – Nell’udienza in Corte Costituzionale l’avvocato Aldo Bozzi ha affermato: il cosiddetto ‘porcellum’ “lede il diritto di voto: con questa legge il diritto di scelta individuale dell’elettore è stato irragionevolmente soppresso”. La legge Calderoli, ha aggiunto Claudio Tani, un altro dei legali che difende le posizioni dei ricorrenti “si propone lo scopo di distruggere la Costituzione”.
Avvocato Besostri “Non c’è rischio vuoto legislativo” – Ha aperto i lavori è stato il giudice relatore Giuseppe Tesauro, che ha esposto il caso. La parola è passata poi ai ricorrenti, tra cui lo stesso avvocato Aldo Bozzi, promotore dell’azione contro il “porcellum”. L’avvocato Felice Carlo Besostri, altro legale che rappresenta le ragioni dei ricorrenti contro la legge elettorale in Consulta, ha poi sottolineato che con un intervento della Corte Costituzionale sul premio di maggioranza e sulle liste bloccate “non c’è il rischio di un vuoto legislativo”.
Grasso “Senza intesa rabbia anti partiti” – Il presidente del Senato Pietro Grasso lancia un monito ai partiti ancora alla ricerca di un’intesa per varare una riforma della legge elettorale. “Se lo stallo dovesse continuare, nonostante i recenti sviluppi politici, non esiterò un attimo a sostenere il trasferimento di questo tema alla Camera dei Deputati. I gruppi parlamentari – avverte ancora Grasso – non riescono a trovare un accordo politico, dimostrando di non sentire la marea montante di una rabbia che si riverserà, più forte di prima, contro tutti i partiti”.
(Giuseppe Spadaro)
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