Napolitano: “Questo Parlamento e’ legittimo” Riforma Porcellum, scontro Camera-Senato
Napolitano: “Questo Parlamento e’ legittimo”. Riforma Porcellum, scontro Camera-Senato
La bocciatura del Porcellum da parte della Consulta domina ancora il dibattito politico. Si registra l’intervento di Giorgio Napolitano, che parla della riforma del Porcellum come di “un imperativo” cui le forze politiche non possono sottrarsi; allo stesso tempo, però, i partiti dovrebbero “ribadire il già sancito, dal 1993, superamento del sistema proporzionale“, allontanandosi di fatto dal sistema elettorale che sembra essere stato disegnato dalla Corte costituzionale.
Se il Capo dello Stato sottolinea che la decisione di ieri “non può aver stupito o colto di sorpresa chiunque abbia ricordo delle numerose occasioni in cui sono intervenuto per sollecitare fortemente il Parlamento ad intervenire”, secondo lui al superamento del Porcellum e del sistema proporzionale dovrebbero accompagnarsi modifiche costituzionali come la riduzione del numero dei parlamentari e la modifica del bicameralismo perfetto.
E a chi mette in dubbio la legittimità delle Camere a operare, Napolitano ricorda che la nota diffusa ieri dice espressamente che il Parlamento “può ben approvare una riforma della legge elettorale, quindi è la Corte stessa che non mette in dubbio che c’è continuità nella legittimità del Parlamento“. Occorre solo impegnarsi per arrivare finalmente alla riforma elettorale.
Scontro tra Camere – Nello stesso giorno del monito di Napolitano, però, la Camera chiede – attraverso la conferenza dei capigruppo – che la discussione sulla riforma della legge elettorale lasci Palazzo Madama (dove di fatto è bloccata) e approdi a Montecitorio. Al Senato, però, proprio ieri la commissione Affari Costituzionali ha preso decisioni in merito e il procedimento non sembra cambiare di posto. “La legge elettorale è e resta al Senato e Grasso non potrà cederla alla Camera contro il parere della commissione” ha precisato risoluto il vicepresidente Roberto Calderoli.
Sparano a zero contro l’eventualità del cambio di Camera anche i senatori del Nuovo centrodestra, per bocca del loro capogruppo, Maurizio Sacconi: “Il presidente Grasso è avvertito, se dovesse piegare i propri comportamenti alle pretese di partito o di frazioni di partito verrebbe meno al suo ruolo istituzionale e le reazioni sarebbero proporzionate a un comportamento così grave”.
Lite M5S-Boldrini – Non si ferma intanto la protesta dei parlamentari 5 Stelle che, dopo la notizia della Consulta di ieri, hanno bollato come “illegittimi” sia Parlamento che esecutivo. Ieri l’occupazione dei banchi del governo, stamani l’abbandono dell’Aula. Stavolta a far scoppiare la miccia è stata una discussione che regola il calendario del lavori. Il M5S aveva chiesto di sospendere subito la seduta al fine di convocare una conferenza dei capigruppo in cui calendarizzare la riforma della legge elettorale.
La richiesta sarebbe stata però respinta dalla presidenza della Camera, così i 5 Stelle hanno abbandonato l’Aula. “Abbiamo appena lasciato l’Aula di Montecitorio – spiega il vice presidente della Camera, Luigi Di Maio – finché non si calendarizza il Mattarellum, ovvero finché non si convoca la capigruppo”. Stamattina – scrive Di Maio sul suo profilo Facebook – è stata chiesta in Aula dal M5S la calendarizzazione immediata della legge elettorale Mattarellum. Abbiamo chiesto una conferenza dei capigruppo per inserirla con urgenza nei lavori d’Aula. L’ultima legge Costituzionale prima dell’era del Porcellum. La risposta è stata picche”.
A loro ha risposto immediatamente la presidente della Camera Laura Boldrini: “L’affermazione di aver negato al Movimento 5 Stelle la convocazione di una capigruppo urgente è falsa”. Inoltre “sta al governo valutare se sussiste l’urgenza per invertire l’ordine dei lavori” e la scelta assunta in tal senso “non è sindacabile dalla presidenza”. Per la presidente nessuno ha parlato di calendarizzazione, ma di discussione articolata e lei avrebbe consigliato il capogruppo presidente Villarosa “di consigliare gli altri gruppi, ma la mia è stata tradotta come una negazione, chissà perché”. La conferenza dei capigruppo però è stata convocata, con l’esito di cui si è detto prima.
Gli stessi deputati M5S hanno chiesto in apertura di seduta – intervenendo uno dopo l’altro – di mettere a verbale per ciascuno l’occupazione dei banchi del governo (anche se il regolamento prevede una sanzione a carico di chi effettivamente ha compiuto il gesto). Sanzioni sono state chieste anche dai deputati Ettore Rosato (Pd) e Adriana Galgano (Sc) per le offese che sarebbero state rivolte alla presidenza.
Si riscopre poi avversario del Porcellum Beppe Grillo, che sul blog lo bolla come “legge truffa incostituzionale”, cogliendo però l’occasione di dire che il Governo Letta “non ha fatto nulla in questi mesi per sostenere la posizione emersa ieri dalla Consulta”. A detta di Grillo, dal 17 luglio il M5S chiede l’abolizione della legge elettorale senza avere la risposta che è invece arrivata ieri dalla Corte. “Letta non può più far finta di nulla, deve agire di conseguenza dicendo come la pensa e schierare il Governo nettamente. Da che parte sta il governo Letta? Con lo Stato di diritto o con la partitocrazia?”.