Roma: approvato il bilancio 2013, scongiurato il commissariamento
Roma: approvato il bilancio 2013, scongiurato il commissariamento. Ieri sera il voto decisivo che scongiura l’ipotesi commissariamento: dopo la scadenza dei termini di legge lo scorso 30 novembre, il prefetto aveva concesso venti giorni di proroga. Esulta la maggioranza, a partire dal sindaco Marino secondo il quale Roma ora può ripartire. Resta il dubbio di una coda avvelenata da giocarsi nelle aule dei tribunali amministrativi, dopo il ricorso presentato dalle opposizioni che chiedono di annullare tutti gli atti relativi al bilancio di Roma.
L’approvazione è arrivata qualche minuto prima della mezzanotte di ieri. Il bilancio è passato con 29 voti favorevoli, 16 contrari e un astenuto. La manovra ha un valore complessivo di 6,5 miliardi di euro.
Per sbloccare la situazione c’è voluto un maxiemendamento (“31 pagine di numerini fitti fitti” per dirla con Virginia Raggi, consigliere del Movimento 5 Stelle) che ha fatto decadere 38mila emendamenti del centrodestra .
“Abbiamo proposto all’opposizione un patto di responsabilità per il bene della città, come alternativa ad un ostruzionismo incomprensibile e sterile” spiegava ieri la maggioranza di centrosinistra, difendendo la scelta: “Il maxiemendamento della Giunta contiene un segnale che va in questa direzione e raccoglie sia le proposte espresse dai Municipi che la discussione svoltasi in Aula”.
Così, ieri pomeriggio, l’Aula Giulio Cesare ha cambiato marcia. Giulia Tempesta, vicecapogruppo Pd, alle otto della sera twittava: “In aula. Votazione a batteria sugli ordini del giorno. Un voto ogni 15 secondi. Avanti così fino all’approvazione finale del bilancio”, approvazione che è arrivata una ventina di minuti prima della mezzanotte di ieri. A quel punto il sindaco Marino ha salutato tutti i consiglieri presenti e ha abbracciato Francesco D’Ausilio (capogruppo Pd) e Mirko Coratti (Presidente del Consiglio comunale).
“Da oggi possiamo programmare le scelte future di questa città” ha dichiarato Marino, “al di là dell’approvazione del bilancio che di fatto è un consuntivo, si è superata questa fase e adesso finalmente Roma può ripartire con il bilancio 2014 per il quale mi auguro che ci sia una grande collaborazione tra le forze politiche per il rilancio della città”.
“Dopo 13 giorni di lavoro abbiamo approvato il bilancio” ha commentato D’Ausilio, “Roma da stasera volta pagina”. “L’approvazione del Bilancio 2013 è un successo per il centrosinistra e per l’amministrazione Marino” ha aggiunto Gianluca Peciola, capogruppo di Sel in Campidoglio.
Di segno opposto i commenti delle opposizioni, a partire dal Movimento 5 Stelle: “Abbiamo lasciato maggioranza e minoranza (responsabili del bilancio 2013 in egual misura) a parlare e a votarsi da soli, lasciando decadere i nostri emendamenti per non essere strumentalizzati e non concorrere a questa farsa. Naturalmente abbiamo votato contro il bilancio ma questo è irrilevante: è finito tutto a tarallucci e vino”.
Sull’approvazione del bilancio pende ora la spada di Damocle dei ricorsi. Le opposizioni hanno chiesto al Tar di “annullare, previa sospensione, tutti gli atti relativi al bilancio di Roma Capitale”. Un atto che secondo l’ex sindaco Gianni Alemanno si è reso necessario per “difendere l’Assemblea capitolina da un abuso del potere di maggioranza che ha violato il regolamento consiliare. Non avremmo voluto giungere a un gesto così forte, ma non si era mai visto in Campidoglio un azzeramento così immotivato e brutale degli ordini del giorno presentati dall’opposizione”.
“Confidiamo nei magistrati amministrativi, cui abbiamo doverosamente sottoposto una montagna di irregolarità nelle procedure per l’approvazione del Bilancio. Una montagna di irregolarità alta come l’Everest”, ha dichiarato Sveva Belviso capogruppo Ncd di Roma Capitale.
“Solo i tribunali potranno ripristinare la democrazia e la legalità persa in Aula Giulio Cesare” aggiunge Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio: “Dopo l’immobilismo dei primi sei mesi questa manovra conferma l’inadeguatezza di Marino, che non è assolutamente in grado di affrontare i problemi della città”.