Al via la Destra sociale di Romagnoli
A suo modo è una notizia: la Fiamma tricolore non c’è più. Per lo meno in Rete: dal 10 dicembre, infatti, il sito risulta ufficialmente “in manutenzione”. Sembra una delle conseguenze dell’ultimo, teso comitato centrale che il 26 novembre ha bocciato l’ipotesi del segretario Luca Romagnoli, che vedeva con favore l’adesione del movimento alla nascente federazione che – con Storace, la Poli Bortone e altri – voleva riportare sulle schede il simbolo di An.
Non è più online il sito della Fiamma tricolore, come si diceva, ma c’è quello nuovo nuovo (presentato proprio oggi) e ancora in allestimento della Destra Sociale, la denominazione con cui Romagnoli e il resto della Fiamma si era presentato alle europee del 2009 e alle regionali dell’anno successivo. Non è il sito di un partito, ancora non se ne parla: è però un contenitore politico che raccoglie una parte significativa di ex aderenti alla Fiamma, a partire dallo stesso Romagnoli e dalla stragrande maggioranza degli iscritti di Lazio e Piemonte, mentre altri si stanno aggiungendo dalla Basilicata e da altre parti d’Italia.
“C’è bisogno di Destra sociale – scrive nel sito Romagnoli – c’è voglia di ripartire in modo diverso con nuovi entusiasmi e concretezza. Con una nuova formula, una organizzazione diversa dalla classica formula Partito; partecipare alle elezioni si può con un simbolo, una lista e un programma senza per questo dover immediatamente ripercorrere strade organizzative tanto classiche quanto oggi un po’ obsolete”.
L’idea, dunque, è quello di radunare un gruppo di persone non tanto attorno a un soggetto politico istituito, ma a un programma e, magari, a un modo di fare: “con più sorrisi e meno mistica – precisa Romagnoli – con più partecipazione e meno settarismo, con più vera socialità e trasversalismo e con tanto meno velletarismo esclusivista”. Parole che, senza fare riferimenti diretti, sembrano rivolte a chi è rimasto nella “vecchia casa”: il primo appuntamento per vedere come ripartire è fissato per l’11 gennaio del nuovo anno, in luogo ancora da definire.
L’intento, insomma, è “cercare ancora linee di vetta alla luce della Fiamma”. Perché una fiamma, in qualche modo, dovrebbe esserci ancora nell’avvenire della Destra sociale. Quasi certamente non quella appena abbandonata (essendo frutto di una scissione, il gruppo non può fregiarsene), ma una soluzione sarà trovata.
Nel frattempo, Romagnoli e gli altri lanciano una piccola provocazione simbolica: recuperano il contrassegno verde varato nel 2009 e, al posto della fiammella che usavano dal 2002, piazzano quella storica del Msi, con tanto di base trapezoidale rossa a scritte bianche (era la versione di An, ma è proprio il primo simbolo che Rauti aveva tentato di presentare nel 1995, alle elezioni suppletive di Padova, simbolo che aveva irritato da morire La Russa ed era stato bocciato dal Viminale). Così, per vedere di nascosto l’effetto che fa e, magari, se qualcuno da fuori si brucia.