Allarme Cisl: oltre 200mila lavoratori a rischio
Allarme Cisl: oltre 200mila lavoratori a rischio
L’Osservatorio Cisl lancia l’allarme: sono più di 200mila i lavoratori a rischio licenziamento.“Da una nostra elaborazione sui dati Inps, che tiene conto del tiraggio verificatosi nel 2012 e che esclude le persone collocate in cassa integrazione ordinaria, considerando quindi i soli lavoratori equivalenti coinvolti in cassa straordinaria e in deroga che possono più facilmente preludere a una perdita del posto di lavoro, i lavoratori equivalenti a rischio di perdita del lavoro sono 208.283”, riferiscono dal sindacato.
“Un numero in calo rispetto allo stesso periodo dello stesso anno ma ancora pericolosamente alto”: in realtà il numero è aumentato, avvertono sempre dalla Cisl, considerando che una parte dei lavoratori che è in Cassa Integrazione Guadagni (Cig) ha un contratto part-time e che la Cassa Integrazione non è sempre a zero ore.Nella nota si evidenzia che, nei primi 11 mesi del 2013, i lavoratori che hanno presentato domanda per il sussidio di disoccupazione e mobilità sono 1.949.570, il 32,5% in più rispetto allo stesso periodo del 2012.Inoltre la cassa integrazione nel 2013 ha superato il miliardo di ore autorizzate, 90 milioni di ore mensili in media e la situazione non sembra destinata a cambiare. È bene precisare che dalle ore di cassa in deroga sono escluse quelle degli ultimi 3-4 mesi “in quanto in tutte le Regioni le autorizzazioni sono ferme in attesa del rifinanziamento che il Governo continua ad annunciare, ma che ancora non si è concretizzato”.In pratica si sta accentuando il passaggio da cassa integrazione a disoccupazione: la perdita di posti di lavoro sembra inarrestabile, si riducono anche i contratti a termine e le collaborazioni. In più non è solo il manifatturiero a essere colpito, a questo si sono aggiunti ormai anche l’edilizia, il settore più colpito nell’ultimo anno, e il terziario che, fino ad ora, aveva resistito.
Nell’industria in senso stretto, rispetto ai dati dell’anno scorso, gli occupati si sono ridotti del 2,2%, nell’edilizia addirittura del 7,1%. All’inizio del 2014, sul tavolo del Ministero per lo Sviluppo Economico, sono 159 le vertenze ancora aperte, 120mila i lavoratori interessati: nell’Osservatorio si calcola che gli esuberi si attestino intorno al 15% degli occupati delle imprese coinvolte.18 delle aziende sulle quali il Ministero ha aperto un dossier hanno dichiarato la cessazione delle attività, 2300 i lavoratori coinvolti, 12mila i posti di lavoro e 62 aziende, invece, sono stati salvati dagli accordi firmati. In ultima analisi, sottolineano dalla Cisl, tra i tavoli di crisi che verranno aperti nel 2014, sui quali si confronteranno MSE e sindacati, ci sono quelli riguardanti importanti e storici marchi di tutti i settori produttivi del paese: l’elettronica di Alcatel e Italtel, le ceramiche di Ideal Standard, il tessile di ITi Erre, le rinnovabili della Marcegaglia in particolare lo stabilimento di Taranto.