Saccomanni dà il via alle privatizzazioni “In vendita il 40% delle Poste”
Dopo gli annunci arrivano i fatti. Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha annunciato per domani il decreto sulle privatizzazioni. “Domani ci sarà il decreto del presidente del Consiglio dei ministri che fa iniziare il processo di privatizzazione previsto. Per le Poste si comincia con il 40% poi vediamo”, ha detto a margine del World Economic Forum di Davos. Il piano di privatizzazioni era stato annunciato dal governo a fine novembre. Allora si era detto che dalle cessioni sarebbero scaturiti 12 miliardi. Tra le aziende dello Stato da sacrificare ci sarebbero una quota di controllo di Sace e Grandi Stazioni, poi quote non di maggioranza di Enav, Stm, Fincantieri, Cdp Reti, il gasdotto Tag e un 3% di Eni. Il ministro del Tesoro ha poi commentato la situazione economica italiana: “L’Italia non rischia la deflazione ed è in una situazione completamente diversa da quella del Giappone, che ha vissuto una stagnazione economica di diversi lustri”.
Un ottimismo, quello del ministro, rivendicato anche ieri durante la presentazioni del piano di pagamento dei debiti accumulati dalle pubbliche amministrazioni. Lo Stato, ha rivelato ieri il responsabile dell’Economia, pagherà debiti per 21,6 miliardi di euro: cifra che però non sottrae l’Italia alla procedura d’infrazione europea per i ritardi con i quali le amministrazioni onorano i propri impegni. Una mossa quella del governo che secondo Saccomanni produrrà benefici all’Italia. “Abbiamo immesso nell’economia reale liquidità vera al ritmo di 3,6 miliardi di euro al mese tra luglio e dicembre: circa 1,6 punti di Pil”. “Credo – ha aggiunto il ministro che il risultato del terzo trimestre 2013, per il quale abbiamo registrato che la caduta del Pil si è arrestata, e il segno positivo che ci aspettiamo di registrare per il quarto trimestre, siano anche il frutto dell’impegno profuso”.