Abruzzo, presidente Chiodi si difende per la sua ‘debolezza’ in hotel
Abruzzo, presidente Chiodi si difende per la sua ‘debolezza’ in hotel
L’errore di cui parla il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, nell’intervista al Corriere, è il tradimento coniugale consumato in una stanza di un hotel romano nel 2011. Da buon padre di famiglia dice averne già parlato con la moglie Daniela e la più grande delle tre figlie. “Ci ho già parlato e ci riparlerò, confido nella loro comprensione e alla fine, malgrado tutto, spero di tenere unita almeno la mia famiglia. Poi, dopo l’incontro che avrò coi magistrati, parlerò chiaro anche ai cittadini”.
La ‘debolezza’ del presidente abruzzese Chiodi viene fuori dalle carte dell’inchiesta sui rimborsi regionali. A complicare il quadro c’è il fatto che la ragazza (intrattenutasi col presidente nell’hotel romano) sia stata aggiudicataria, tempo dopo, di un incarico pubblico quadriennale alle Pari Opportunità regionali, con nomina da parte del ministero del Lavoro. Da qui il sospetto di un interessamento, a favore della ragazza, del presidente della Regione. Chiodi smentisce fermamente: “posso dire, senza tema di smentite, che quello di cui si parla non era un concorso pubblico e che quella persona, che oggi prende 200 euro al mese per il suo incarico, 200 euro ho detto, io non l’ho mai favorita”.
Rimborso della stanza in hotel – Chiodi riferisce che la stanza d’albergo la pagò lui stesso in contanti (340 euro) e che poi presentò al suo ufficio in Regione la fattura per il rimborso ma – secondo la versione del governatore – “il foglietto era chiaro e indicava che la camera era stata occupata da due persone, perciò non so se la cosa sia sfuggita all’ufficio regionale o alla Ragioneria, stiamo ricostruendo, toccava a loro decurtare dal rimborso la spesa sostenuta per l’ospite”.
Redazione