Gli italiani e la crisi: intenzioni di voto e opinioni sulla situazione italiana
Di Gianluca Borrelli, elaborazione dati a cura di Eugenio Angelillo
Gli Italiani sembrano guardare con favore a un futuro governo Monti. E’ quanto emerge da un sondaggio condotto la scorsa settimana dal Termometro Politico, in collaborazione con La Stampa, per percepire gli umori della popolazione riguardo la crisi.
Il quadro che ne viene fuori mostra che il corpo elettorale ha molto bene presente la situazione di difficolta’ dell’Italia e che in questo momento e’ in stragrande maggioranza disponibile a fare i necessari sacrifici.
Questo e’ l’elemento chiave: gli eletttori sembrano essere più’ maturi e responsabili di quanto non lo sembrino essere molti dei loro rappresentanti.
Chiaramente fra 3-6 mesi, dopo le prevedibili sanguinose manovre economiche e sociali , il quadro potrà’ modificarsi anche radicalmente a seconda dei risultati ottenuti dal nascituro governo, e tuttavia non c’e’ dubbio che in questo momento le tesi “isolazioniste” che vorrebbero che ci chiudessimo in noi stessi per non farci dire da altri cosa fare, con corredo delle tesi legate al complotto bancario che impazzano sul web, sono nettamente minoritarie e si direbbe che non paghino affatto in termini elettorali.
Dai nostri flussi si evince immediatamente che specialmente chi ritiene che i sacrifici siano particolarmente necessari tenda a spostarsi da forze tendenzialmente “antagoniste” come IDV e Lega verso forze piu’ “responsabili” (non nel senso di Scilipoti in questo caso).
Nel caso dell’IDV il flusso e’ piuttosto forte verso il PD, nel caso della Lega si disperde soprattutto verso il PDL e in misura minore verso FLI e UDC.
Quello che il PDL guadagna dalla Lega lo restituisce con gli interessi: la sconfitta del leader carismatico fa pagaare inevitabilmente dazio al partito) verso FLI ma soprattutto verso l’UDC. Uno shift complessivo verso il centro che diventa improvvisamente un forte polo di attrazione.
Anche FLI avrebbe secondo noi un margine potenziale piuttosto elevato di crescita qualora lo smottamento continuasse e l’uscita di scena di Berlusconi apparisse definitiva e lo dimostra il fatto che quasi tutti i suoi elettori erano elettori del PDL.
Non devono sorprendere spostamenti di blocchi cosi’ grossi in una sola settimana anche perche’ la stessa cosa accadde dopo il 14 dicembre quando un 3% secondo tutti i sondaggi passo’ da FLI al PDL (che aveva chiaramente vinto la “finale” mentre FLI era stata decisamente sconfitta).
A questo proposito e’ evidente che a torto o a ragione i due grandi partiti che appaiono uscire vincitori da questa fase siano PD e soprattutto UDC (il cui elettorato sembra identificarsi ed affidarsi totalmente a Monti).
[ad]Non dovrebbe in realtà nemmeno sorprendere il fatto che non tutti coloro che avessero votato, o pensassero di votare, partiti molto spesso percepiti come “antagonisti” si sentirebbero rappresentati da atteggiamenti estremistici in qualsiasi circostanza. Buona parte degli elettori mobili di questi partiti infatti tollera e giustifica piu’ di altri gli atteggiamenti eccessivi di alcune frange, ma c’e’ un limite piuttosto netto anche per loro, oltre il quale essi preferiscono rivolgersi a forze percepite come piu’ moderate. Per molti evidentemente il limite verrebbe passato se non si appoggiasse un governo come quello Monti nella situazione drammatica che stiamo vivendo.
Un mini effetto bandwagon se vogliamo, dove e’ chiaro che gli sconfitti perdono appeal e coloro che appaiono come i vincitori guadagnano consenso.
[ad]Poi ovviamente tutto dipendera’ da cosa fara’ questo governo e che risultati potra’ portare, ma di certo questo non e’ tempo di scelte egoistiche e poco lungimiranti, e l’elettorato, sempre cosi’ sottovalutato e considerato un po un “parco buoi” che reagisce in maniera pavloviana agli slogan, sembra averlo capito bene. Probabilmente meglio di alcuni leader ritenuti da sempre come “animali politici dal gran fiuto”.
Domani proporremo i nostri risultati anche a livello regionale.
Metodologia: Interviste web (CAWI)
Durata delle rilevazioni: dal 7 al 12 novembre 2011
Campione di riferimento: Popolazione italiana avente diritto al voto, sia residente sul territorio nazionale che residente all’estero, ripartita per sesso, fasce di eta’, istruzione, condizione lavorativa (su dati Istat 2010)
Interviste realizzate: 38000
Errore campionario: +/-2,5%