Prezzo petrolio, prezzi benzina: quotazioni e guida alla comprensione
Prezzo petrolio, prezzi benzina: quotazioni aggiornate e guida alla comprensione (in 7 domande ed altrettante risposte)
Quanto costa il petrolio? Cosa ne caratterizza l’attuale andamento dei prezzi? Come influisce il suo prezzo su quello della benzina e degli altri carburanti? In questa pagina speciale vi presentiamo una guida su petrolio e carburanti. Una sorta di vademecum in cui si cerca di dare una risposta alle domande più frequenti sul tema, corredandole con statistiche. Dati e grafici in continuo aggiornamento e comprendenti la stretta realtà.
Prezzo petrolio: Quali sono i maggiori produttori al mondo?
Nel grafico successivo viene presentata la classifica dei 15 maggiori produttori al mondo, con l’andamento della loro produzione dal 1980 sino al 2014. Le cifre sono da intendersi come barili al giorno e vanno moltiplicate per 1000 (es. 1000=1 milione di barili).
Un ruolo di primo piano nel mercato dei produttori di petrolio viene svolto dall’OPEC, vale a dire il più importante cartello di Paesi esportatori di oro nero. La fetta di mercato coperta dall’OPEC è molto rilevante, fornendo più del 40% della produzione e controllando i 4/5 delle riserve petrolifere.
Prezzo petrolio, valore attuale
Nella seconda parte del 2014 il prezzo del petrolio ha iniziato a scendere. Tuttavia, nel secondo semestre del 2015 la caduta dei prezzi è diventata ancora più netta, come si può notare nel grafico successivo.
A febbraio 2016 il prezzo dell’oro nero ha però ricominciato a salire. Prima sopra quota 40 dollari al barile per poi mantenersi sopra i 50 (quotazione del WTI) nell’ultimo bimestre dell’anno.
Per il prezzo aggiornato alla data odierna, clicca qui.
Prezzo petrolio: Quale è il “break-even point” per i produttori?
Il break-even point rappresenta il prezzo minimo al quale i produttori dovrebbero vendere il petrolio per riuscire a coprire interamente le spese e portare così il bilancio in pareggio. La cifra varia da produttore a produttore, come evidenziato nel grafico successivo, relativo ai soli produttori OPEC.
Perché il prezzo del petrolio è stato così basso?
Il prezzo del petrolio è stato basso per diversi mesi per la più classica delle ragioni che regolano il mercato: l’offerta era superiore alla domanda. Ma perché vi era un eccesso di offerta? I motivi sono principalmente 3.
1) Concorrenza tra produttori: il cartello OPEC mira a tenere i prezzi bassi per contrastare la produzione dei Paesi non OPEC – Russia in primis – che negli ultimi anni ha fatto registrare un notevole incremento. L’obiettivo è quindi di ridurre la fetta di mercato in loro possesso.
2) Concorrenza tra prodotti: al petrolio si contrappone il cosiddetto shale, estratto con metodologie non convenzionali. I produttori di quest’ultimo a partire dagli USA, hanno lanciato la sfida al cartello dei tradizionali produttori petroliferi. Hanno informato di poter essere competitivi sul mercato anche con un calo dei prezzi sino a 50 dollari. La scelta di spingere il prezzo dell’oro nero al di sotto di queste cifre è quindi volta ad estromettere i produttori di shale dal mercato dell’approvvigionamento energetico.
3) Concorrenza geopolitica: la vicenda riguarda principalmente la disputa tra Arabia Saudita ed Iran per la leadership nell’area del Medio Oriente. Lo storico accordo sul nucleare iraniano han dato il via libera alla rimozione delle sanzioni nei confronti di Teheran. Aprendo così la strada ad un suo ritorno a pieno titolo sullo scenario internazionale. Ivi compreso il mercato del petrolio, pronto ad essere inondato anche dall’oro nero iraniano, con un aumento di introiti che potrebbe essere dirottato da Teheran nel sostegno alle rivendicazioni sciite in tutta l’area mediorientale. Uno scenario da incubo per l’Arabia Saudita sunnita.
Perché il prezzo del petrolio è tornato a salire?
Per gli stessi motivi di cui sopra, ovviamente capovolti. In particolar modo, l’elemento chiave è stato l’accordo raggiunto tra i produttori OPEC, volto a tagliare la produzione. Una linea a cui si è accodato anche un grande produttore esterno al cartello come la Russia e che – mediante un trattamento “speciale” – sembra essere riuscita a mettere d’accordo anche l’Iran. E così, con un’offerta globale ridotta a tavolino, il prezzo aumenta in maniera fisiologica.
Quale è il prezzo dei carburanti in Italia?
Il petrolio ha diversi utilizzi. Tra i più importanti vi è, ovviamente, quello relativo ai carburanti. Ma quale è il prezzo in Italia di benzina, diesel, GPL e gasolio da riscaldamento? Ecco qui di seguito la tabella aggiornata.
Prezzo petrolio: Perché il costo dei carburanti non cala quanto quello del’oro nero?
Petrolio e carburanti: perché questa discrepanza? La domanda è scontata, osservando il grafico dei carburanti e quello del petrolio. Si evidenzia un dimezzamento del prezzo nel secondo semestre del 2015. Questo a fronte di un calo dei carburanti di appena il 15% circa nello stesso periodo.
La risposta risiede nella composizione del prezzo degli stessi carburanti, che è caratterizzato da 3 elementi: il prezzo netto, le accise e l’IVA (attualmente al 22%). Visita la nostra apposita gallery (clicca qui) per visualizzare l’attuale ripartizione.
Prezzo petrolio, accise: cosa, quante e quali sono?
Le accise sono delle imposte fissate sulla fabbricazione e vendita dei prodotti di consumo, che vengono applicate sulla quantità di prodotto (e non sul prezzo). Contribuendo a formare il prezzo finale dei prodotti, influiscono anche sull’IVA applicata ai prodotti stessi.
Come si può notare dalla gallery, in Italia le accise sui carburanti hanno un peso notevole sul prezzo finale. Va da circa il 25% sul prezzo del GPL sino addirittura al 50% su quello della benzina, il tutto IVA esclusa. Un fattore che diventa evidentemente ancor più preponderante in presenza di bassi prezzi del petrolio. Di conseguenza, di bassi prezzi dello stesso carburante, al netto della tassazione.
Ma quante e quali sono queste accise che zavorrano sensibilmente i prezzi dei carburanti? Qui c’è un elenco aggiornato di tutte le accise specifiche introdotte negli anni, alla cui somma va aggiunta l’imposta di fabbricazione dei carburanti, che porta il totale del peso delle accise alle cifre presenti nella gallery di cui sopra.
Per capire ulteriormente l’aggravio prodotto in Italia dalle accise, basta fare un confronto con gli altri partner dell’Unione Europea, come mostrato nel Bollettino petrolifero settimanale redatto dall’UE. Come si può notare dal Bollettino, il prezzo pagato dal consumatore italiano per benzina, gasolio e GPL è tra i più alti dell’UE.