Terremoti
Chiunque metta piede ad Assisi può vedere come è stata ricostruita dopo il terremoto. Allora governava Prodi.
Chiunque metta piede a L’Aquila può vedere come tutto è ancora un cumulo di macerie. L’emergenza è stata gestita da Berlusconi e Bertolaso. Non sono stati spesi pochi soldi a L’Aquila, la differenza è che chi ha deciso come spendere i soldi ha avuto come unica preoccupazione gestire l’immagine di Berlusconi e se ne è fregato della città e dei suoi abitanti. Leggendo le intercettazioni e l’inchiesta di Repubblica emerge un quadro drammatico. Un quadro confermato da questo articolo del Corriere:
Sei mezzi per lo sgombero e la rimozione delle macerie, donati dalla Fiat alla Protezione civile a maggio del 2009, non sono mai arrivati a l’Aquila o nei territori colpiti dal terremoto. E nessuno sa ufficialmente dove si siano fermati (o siano stati “temporaneamente” parcheggiati) nel tragitto che da Torino li doveva portare in Abruzzo. Di questi mezzi per il movimento terra (un escavatore cingolato, un escavatore gommato, un miniescavatore, una pala gommata, una minipala compatta e un sollevatore telescopico, valore totale circa 860 mila euro) si sarebbe forse persa memoria se non fosse arrivata la denuncia del Conapo (il sindacato dei vigili del fuoco) dell’Aquila che, in una lettera indirizzata al responsabile di Case construction equipment (l’azienda del gruppo Fiat che ha donato le macchine) e inviata per conoscenza alla Protezione civile, al commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi e allo stesso Dipartimento nazionale dei vigili del fuoco, lamenta il mancato perfezionamento dell’operazione.
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