Cinema online: la dura vita di un utente onesto

Nelle scorse settimane, Confindustria Cultura ha pubblicato un elenco di servizi online attraverso i quali è possibile – o dovrebbe esserlo – godersi un bel film via web, pagando il “giusto” prezzo e, quindi, senza sentirsi pirata.

E’ da tempo che sostengo che la pirateria online si combatte con un’offerta legale ricca e competitiva e non a colpi di leggi, regolamenti, sanzioni, blocchi e rimozioni destinati a produrre conseguenze peggiori del male che si vorrebbe sconfiggere.

Il 31 gennaio ho, quindi, scelto uno di questi servizi – Infinity di RTI -, mi sono creato un account, ho scelto un film [“La grande bellezza” che, ma questo non c’entra, non mi è davvero sembrato una grande bellezza] e l’ho noleggiato attraverso l’ipad alla modica cifra di 3,49 euro iva inclusa per 48 ore.

L’intenzione era guardarlo sul televisore di casa, facendocelo rimbalzare via airplay.

Prima delusione: nonostante il film fosse segnalato come disponibile su Ipad, dal mio tablet non risultava fruibile.

Con un po’ di pazienza e tanta determinazione ho, quindi, aperto il PC e provato di nuovo: questa volta nessun problema ad accedere al film, salvo scoprire che non è possibile farlo “rimbalzare” sul televisore di casa via airplay.

Il “piccolo” schermo di un PC non è il massimo per guardarsi una “Grande bellezza” ma, avendo ormai pagato, scelgo di proseguire.

A metà film, per qualche strana ragione, la visione si blocca.

Il giorno dopo – e, quindi, nelle mie 48 ore di noleggio – provo a riprendere la visualizzazione ma non c’è niente da fare: Infinity sa che ho noleggiato il film e che ho diritto a guardarlo ma non mi lascia procedere senza darmi alcuna spiegazione.

Contatto, quindi, la “chat-center” e dopo diversi tentativi mi viene risposto – proprio come succede quando segnalate un guasto di un qualsiasi genere – che hanno aperto un ticket e che mi faranno sapere.

Faccio presente all’operatore che non chiedo la luna ma solo di completare la visione del film.

Segue un giorno di silenzio e poi ricevo una mail dal team di Infinity che mi informa che, a seguito della mia segnalazione, mi hanno autorizzato a scegliermi un altro film ed a noleggiarlo gratis.

Ringrazio ma segnalo, con cortesia, che non mi interessa guardare un altro film ma che vorrei solo capire perché non posso finire di guardare quello che avevo scelto e per il quale ho pagato e, possibilmente, finirlo di guardare.

Ecco la risposta di Infinity: “Ciao gscorza, Per il film in questione abbiamo riscontrato dei problemi sulla fruizione. A causa di questi problemi abbiamo temporaneamente tolto il film dal catalogo per non dare ad altri clienti problemi sulla visione. 
Per scusarci con lei della situazione poco gradevole noi le abbiamo dato la possibilità di scegliere di vedere gratuitamente un’altro contenuto a noleggio. Rispondici e potremo continuare ad offrirti un’assistenza adeguata alle tue esigenze.
Grazie
Il Team Infinity”

Una risposta che fa pensare alla “pizza” della pellicola inceppatasi nel proiettore e, soprattutto, che suona un po’ come suonerebbe se mentre ci si sta guardando un film in “Sala 1” uno speaker  vi segnalasse che a causa di non meglio precisati problemi di “fruizione”, potete proseguire la visione di un altro film in “Sala 2”, dove ci sono ancora dei posti disponibili.

A questo punto ho segnalato, via mail, al “ Team Infinity” che mi sarei occupato della vicenda anche giornalisticamente e che avrei gradito capirne di più sul problema riscontrato.

Inutile dire che ne è seguito solo un rumoroso silenzio fino al 5 febbraio quando, incuranti dell’accaduto, da Infinity non hanno trovato niente di meglio da fare che inviarmi la fattura per il noleggio de La Grande Bellezza nella piena consapevolezza che non avevo mai potuto finire di guardarlo perché avevano scelto di ritirare il film dal catalogo.

Ovviamente nulla di quanto è accaduto è contemplato nelle condizioni generali di servizio secondo le quali, al contrario, RTI dovrebbe garantire la continuità del servizio e ripristinarne la corretta erogazione entro 24 ore e, comunque, preavvertire prima di qualsiasi modifica o sospensione dell’offerta.

Ma il punto non è questo. Non è una questione di diritto né da legulei.

Il punto è che fino a quando un utente di cinema online, pur disposto a pagare per accedere ad un contenuto, sarà costretto ad imbattersi in certe disavventure, non ci sarà antipirateria che valga a salvare l’industria del cinema dal fare la fine dei dinosauri.

O qualcuno mi racconta la fine (in realtà ben di più) di “La Grande Bellezza” o solo una salda convinzione che il diritto d’autore vada sempre rispettato, varrà a tenermi lontano da certe isole pirata dove potrei, tranquillamente, fruire di un contenuto che ho pagato ma che chi me lo ha venduto si è poi rifiutato di mettermi davvero a disposizione.

Sarò, certamente, stato sfortunato e ci saranno altre esperienze positive con Infinity e gli altri fornitori di contenuti cinematografici online ma, se così non fosse, e ci fossero altre analoghe esperienze, segnalatemelo.