Roma, Marino a caccia di mecenati internazionali
Roma, Marino a caccia di mecenati internazionali
Roma a caccia di soldi stranieri per valorizzare i propri beni culturali. Il sindaco Marino è al lavoro per ottenere il sostegno di mecenati internazionali: dagli Stati Uniti al Kuwait, dall’Azerbaijan alla Corea del Sud.
“Riteniamo come amministrazione che il patrimonio artistico culturale di cui Roma dispone non deve essere considerato solo patrimonio dei romani ma di tutto il genere umano” ha dichiarato Marino, parlando di una ricchezza “che deve anche cercare un sostegno economico di tipo filantropico e mecenatistico da parte di altri Paesi”.
Quali sono questi paesi? Nel corso della chiusura del convegno Roma Capitale Internazionale in Campidoglio, Ignazio Marino non ha svelato tutto ma qualcosa ha detto: “Abbiamo già dei progetti che stiamo sottoponendo a dei mecenati filantropi degli Stati Uniti, e a governi come l’Azerbaijan, il Kuwait, la Corea del Sud”. Il sindaco è stato invece più cauto quando si è trattato di scendere nei dettagli: “Abbiamo una lista di diversi monumenti che stiamo sottoponendo a vari filantropi, e quindi almeno finché non c’è una dimostrazione concreta di interesse, preferisco rimanga confidenziale”
Il rilancio del patrimonio culturale della città, anche grazie ai denari di governi e mecenati esteri, è un progetto sul quale il sindaco lavora da tempo. Lo scorso dicembre, Marino era volato negli Usa e sul sito personale quel viaggio in America è ancora una delle notizie in primo piano: “Negli Stati Uniti per valorizzare i tesori e la cultura di Roma” scriveva Marino sul finire del 2013.
Obiettivo dichiarato: “rilanciare l’immagine di Roma negli Usa, favorire nuovi scambi e attirare capitali privati che, in un momento di crisi per i comuni, rappresentano uno strumento fondamentale per fare investimenti senza gravare sui cittadini, creando lavoro e occasioni di rilancio economico. “Vogliamo valorizzare i tesori e la cultura di Roma costruendo ponti e contatti con gli USA e i suoi cittadini”, raccontava il sindaco, “ho incontrato personalità di spicco del mondo della filantropia e dell’impresa e ho raccontato loro il progetto più bello del mondo: Roma e la sua rinascita”.
Siccome la caccia al denaro non ha confini, l’amministrazione capitolina pensa anche ad altri paesi. Con la Corea del Sud, ad esempio, dice il sindaco che “stiamo valutando l’ipotesi che possano fornire materiale tecnologico per illustrare i contenuti di un luogo come la passeggiata archeologica, o altri musei”. Con l’Arabia Saudita invece si punterebbe a uno scambio di conoscenze nel settore archeologico. “In questo momento” ha spiegato il primo cittadino, “stiamo dando seguito con proposte concrete agli incontri bilaterali di questi mesi, sperando di avere delle risposte importanti non solo per l’arte ma anche per l’economia”.
Antonio Scafati