L’FBI e la polizia italiana hanno concluso un’importante operazione, denominata “New Bridge”, volta a interrompere il “ponte della droga” fra gli Stati Uniti e l’Italia. L’operazione ha portato all’arresto di 26 persone, accusate di traffico di stupefacenti, di armi e riciclaggio di denaro. Le indagini sono state pianificate e condotte in maniera congiunta dal Servizio Centrale Operativo e dall’omologa struttura investigativa statunitense, secondo il protocollo “Pantheon” del Ministero dell’Interno che prevedeva anche lo scambio di investigatori esperti fra gli Stati Uniti e l’Italia nella lotta alla criminalità di stampo mafioso.
Già nel febbraio 2008, la polizia italiana e l’FBI riuscirono a interrompere le alleanze fra le più importanti famiglie mafiose di Palermo realizzando l’operazione “Old Bridge”, che comportò l’arresto di 80 persone per associazione mafiosa, omicidi, estorsioni e altri gravi delitti. Stavolta, “New Bridge” ha evidenziato la forza della ‘ndrangheta e l’iniziativa per la pianificazione e la realizzazione di compravendita di droga fra Stati Uniti e Italia. Il “ponte della droga” tra la Calabria e New York prevedeva il passaggio di stupefacenti dall’America meridionale all’Italia e poi negli Stati Uniti, appoggiandosi ai cartelli della droga messicani presso la Guyana, dove le sostanze stupefacenti sarebbero state nascoste in contenitori per gli alimenti congelati a bordo delle navi, poi dirette verso il porto di Gioia Tauro (RC).
L’attuale procuratore degli Stati Uniti per l’Eastern District di New York, Loretta E. Lynch, ha dichiarato che è stato inferto un duro colpo agli sforzi della ‘ndrangheta volti a ottenere un punto d’appoggio a New York. A lei ha fatto eco il ministro dell’Interno dell’Italia, Angelino Alfano, che ha così dichiarato: “Un’attività svolta congiuntamente dalla nostra Polizia di Stato e dall’FBI che conferma l’impegno e la qualità dei risultati raggiunti nell’azione di contrasto alle più pericolose forme di associazioni criminali di stampo mafioso. Una pericolosa nuova alleanza mafiosa è stata stroncata dalla tenacia investigativa delle donne e degli uomini del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato italiana, con la Squadra Mobile di Reggio Calabria, capaci di individuare anche oltre oceano le attività criminali di una delle più note famiglie mafiose statunitensi e di pericolosi personaggi della ‘ndrangheta”.